La leggenda dello spettro del Museo Faggiano di Lecce

di MARIO CONTINO - Diverse volte ho citato il celebre “museo archeologico Faggiano”, o casa museo Faggiano, come alcuni preferiscono chiamare il sito.

Si tratta, per quanti non avessero letto i miei precedenti articoli in merito, di un edificio storico entro il quale sono state rinvenute tombe, stanze sotterranee, cisterne, simboli presumibilmente di carattere esoterico, ed elementi che farebbero sospettare una struttura collegata all'antico ordine dei Cavalieri Templari.

Oggi però vorrei soffermarmi di più sulla leggenda secondo la quale il museo sarebbe infestato dallo spettro di un monaco, visto, o intravisto, da differenti testimoni.

Sembrerebbe che la figura evanescente compaia maggiormente al piano superiore dell'edificio, nell'atto di attraversare un muro tra due stanze differenti.

Successivi rilievi avrebbero evidenziato un fatto sorprendente: nel punto in cui il presunto spettro sembrerebbe oltrepassare il muro divisorio, sarebbe stata trovata un'antica porta, un passaggio murato. Forse l'evento spettrale potrebbe essere riconducibile ad una scena anticamente avvenuta, che per qualche strano motivo si ripresenta ai fortunati, che però la percepiscono come un'apparizione spettrale.

Il “monaco” sarebbe stato visto da diversi turisti, che avrebbero poi informato i responsabili del sito, con non poco imbarazzo e tanta incredulità, per alcuni anche un leggero timore.

Sarebbe alto quanto un uomo di media statura, con i lineamenti non troppo distinguibili, indosserebbe un saio, o comunque una lunga tunica scura. Questo spettro sembrerebbe ignorare i testimoni, non sarebbe quindi avvezzo al contatto.

Lo studioso del paranormale Mario Contino
Personalmente ho potuto condurre diversi studi nel museo, uno dei quali mi ha donato sensazioni fuori dal comune, fatti anomali percepiti e vissuti non solo dal sottoscritto ma anche dagli altri membri dell'allora associazione AIRM, Associazione Italiana Ricercatori del Mistero che avevo l'onore di presiedere.

Durante il sopralluogo, ci assicurammo di aver spento le luci, non staccammo il contatore elettrico centrale per via di ragioni di sicurezza, tuttavia le luci furono accuratamente spente, poi accedemmo ai vari ambienti utilizzando le nostre torce.

Improvvisamente si accese l'illuminazione in uno degli ambienti, pochi secondi, il tempo di constatare il fatto, poi si spense e non si riaccese più.

Uno dei ricercatori fu da me mandato a controllare gli interruttori, per accertarsi che fossero tutti abbassati (anche se nessuno aveva il minimo dubbio in merito).

Improvvisamente lo sentimmo chiacchierare, quando ci raggiunse rimase sorpreso nel vederci tutti lì ad attenderlo, era sicuro che uno di noi lo avesse accompagnato al buio, disse di aver visto una sagoma e di aver parlato con questa (aveva riferito alla sagoma vista in lontananza, che tutti gli interruttori erano nella giusta posizione). Proprio quella sagoma sarebbe da considerarsi anomala, poiché nessuno poteva esserci in quel posto oltre lui.

Nel soffermarci nei pressi della scala metallica posta nell'atrio interno, potemmo ascoltare i passi di qualcuno, come se un uomo stesse scendendo giù, ma non era presente nessuno oltre a noi dell'associazione.

L'ultimo evento anomalo che registrammo fu un fischio proveniente da uno dei livelli interrati del museo, le stanze sotterranee. Un fischio tanto netto da far voltare diversi ricercatori nello stesso momento, verso una precisa direzione dalla quale il fischio sembrò provenire.

Il museo archeologico Faggiano, oltre che per la sua storia, merita di essere citato quale luogo di interesse per tutti gli amanti del mistero e del folklore.

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