Mattarella a Taranto, "Si batta affinchè i nostri ragazzi possano avere un futuro in città"

(ANSA)
ROMA - Nel cortile del plesso di scuola primaria Giovanni Falcone, al quartiere Paolo VI di Taranto, si sta svolgendo la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico 'Tutti a scuola' alla presenza del presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, e della ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli. La ministra ha sottolineato l'importanza che l'anno scolastico sia iniziato anche nelle zone colpite dal sisma, anche ad Ischia".

"Il Presidente della Repubblica Mattarella ha scelto Taranto per inaugurare il nuovo anno scolastico e questo è già un segno.

Il Presidente ha intuito che questa città ha bisogno della vicinanza dello Stato, ha bisogno veramente non di una vicinanza formale ma sostanziale.

Parlerà ai nostri bambini, oggi, quei bambini che a Taranto soffrono molto più che in altre città, parlerà al mondo della scuola, un mondo che soffre dei molti errori commessi, e parlerà soprattutto alle istituzioni locali perché bisognerà che tutti insieme con grande forza ed energia si pensi al futuro di questa terra meravigliosa che però ha subito troppe ingiustizie negli anni che sono trascorsi.

La sua presenza contiene tutta la sofferenza di Taranto.

Il presidente quando viene riepiloga tutte le motivazioni degli ultimi 60 anni di vita di Taranto.

E il fatto che abbia scelto questa città è molto importante, questo significa che lui ci segue, dentro il suo ruolo che non è quello di prendere decisioni politiche ma quello di essere il garante della Costituzione”.

Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha commentato l’arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Taranto per la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico, nella scuola "Pirandello" nel quartiere Paolo VI e nel plesso “Giovanni Falcone”.


LABRIOLA (FI): SI BATTA AFFINCHE' GIOVANI POSSANO AVERE UN FUTURO IN CITTA' - “Nel giorno in cui la scuola tarantina accoglie il presidente della Repubblica è doveroso che le istituzioni, la politica tutta, riflettano sul futuro di questi giovani, che sono oggi impegnati nello studio, ma che in futuro dovranno confrontarsi con il mondo del lavoro. Negli ultimi quattro anni dodici mila giovani hanno lasciato la città ionica, alla ricerca di occasioni di crescita, di speranza. Ciò significa che il sistema Taranto non funziona e deve essere rifondato su basi differenti. Il presidente Mattarella dia ossigeno a questa necessità di cambiamento, di trasformazione, che partendo dall’economia avrebbe importanti effetti sul sociale. Presidente, aiuti i nostri giovani a disegnare un futuro diverso”. Così l’onorevole Vincenza Labriola di Forza Italia.

PERRINI (DIT): SCRIVO AL PRESIDENTE NELLA SPERANZA CHE SI OCCUPI DELLA SANITA' TARANTINA - ”Il consigliere regionale DiT, Renato Perrini ha inviato, oggi, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella la seguente lettera:
“Egregio presidente ho ascoltato con attenzione il suo discorso di oggi qui a Taranto.
Mi permetto di scriverle perché come politico, sono un consigliere regionale della Puglia, e come uomo e padre di questa terra, ritengo doveroso portare alla sua attenzione alcune questioni strettamente sanitarie che riguardano Taranto e quindi i “bambini” di Taranto.
Intanto domando: il presidente della Repubblica sa che nel quartiere Paolo VI, che oggi lo ha accolto, è stato chiuso il Pronto Soccorso nell’unico ospedale, il San Giuseppe Moscati, punto di riferimento per tutta l’area Nord della città? E continuo: sa Presidente che in virtù del Piano di Riordino ospedaliero della Puglia, si è deciso di destinare lo stesso ospedale a Polo Oncologico ma che al momento, è passato più di un anno, nulla è stato fatto per renderlo tale? Sa ancora Presidente che da anni si parla di creare un nuovo ospedale all’avanguardia, il San Cataldo, ma ci sono stati, ci sono, e ci saranno decine di ostacoli per la sua realizzazione, di natura ammnistrativa, burocratica e politica? Quindi al momento non c’è a Taranto e provincia, nonostante l’impegno e oserei dire l’abnegazione di alcuni medici e infermieri, i nostri angeli, una struttura sanitaria che risponda in concreto ai bisogni di una città ferita e umiliata, che ogni sacrosanto giorno conta i suoi morti per tumore, o decessi causati da malattie collegate alle esposizioni nocive e velenose?
Caro presidente, lei ha scelto di manifestare la sua vicinanza ai bambini di Taranto, celebrando qui l’inaugurazione dell’anno scolastico, ma vorrei dirle che la città è dovuta ricorrere ad una raccolta fondi per destinare due oncologi pediatri nel reparto di Pediatria ospedale SS Annunziata. Fermo restando che non esiste, e non è neanche a calendario la creazione di un Ospedale totalmente dedicato a bambini e alla loro cura, nonostante sia ampiamente dimostrato che siano i più piccoli e indifesi qui a Taranto a subire conseguenze pesantissime, in termini di malattie, a causa dell’inquinamento ambientale.
Caro presidente, potrei scrivere tanto altro ancora sul livello della sanità tarantina, ma il senso resterebbe sempre lo stesso: vorrei che il Governo tanto celere nei decreti per salvaguardare l’acciaieria e il lavoro, si impegnasse nello stesso modo per potenziare la sanità della provincia jonica, dal più piccolo ambulatorio, ai reparti, ogni reparto, dei nostri ospedale.
Spero che la presente possa essere da lei accolta non come una lettera polemica ma come la mia totale disponibilità a costruire un ponte per il bene della comunità alla quale appartengo”.

di NICOLA ZUCCARO - "Quando si danneggia una scuola viene colpita l'intera comunità nazionale e, al contrario, quando viene restituita un'aula, a giovarne è l'intera società italiana". Dal plesso scolastico 'Pirandello' in Taranto, puntuale è giunto il monito di Sergio Mattarella sull'emergenza del disagio sociale (contrassegnata dal bullismo e dalle atrocità del cyberbullismo), in occasione della cerimonia di apertura dell'Anno scolastico 2017-2018.

Nel suo breve ma incisivo intervento, il Presidente della Repubblica ha invitato le istituzioni e le forze - sia imprenditoriali, sia sociali - a convergere su un piano di concertazione che ridia alla scuola italiana la giusta centralità nello sviluppo della Nazione, poichè l'alunno di oggi - ha sottolineato Mattarella - rappresenta il cittadino del domani.

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