Nuove ricerche petrolifere al largo del Capo di Leuca. "Giù le mani dal nostro mare"

BARI - Il Ministero dell’Ambiente ha rilasciato due permessi di ricerca di idrocarburi nei mari pugliesi: il primo a largo di Bari "d 80 F.R-.GP" della Global Petroleum Limited e il secondo a largo di Leuca "d 89 F.R-.GM" della Global MED LLC. Nel frattempo il Ministero dei beni culturali rilascia parere favorevole anche ad un altro permesso di ricerca in procedura VIA, della Global MED LLC. "d 90 F.R-.GM" sempre a largo di Leuca. Sull’argomento interviene il deputato pugliese Diego De Lorenzis, componente del M5S in Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera.

“Vergogna!” - dichiara il deputato M5S - “Questi provvedimenti favorevoli ai petrolieri sono l’evidenza che i partiti che ci hanno governato negli ultimi 30 anni sono asserviti alle lobby degli idrocarburi. Nel corso di questi decenni tutti i Governi hanno approvato leggi per consentire l’assalto ai nostri mari e i petrolieri festeggiano!”

Le ricerche di idrocarburi verranno eseguite con il micidiale sistema di Air-Gun. In caso di ritrovamento di idrocarburi, si potrà procedere a nuovi procedimenti per trivellare il mare.

“Sono a rischio” - aggiunge Diego De Lorenzis - “l'ambiente e quindi le attività economiche sostenibili come pesca e turismo. Per questo, i Comuni, la Provincia di Lecce e la Regione Puglia devono ricorrere al TAR contro le autorizzazioni prima di 60 giorni. Bisogna prendere tempo per arrivare alle elezioni: un eventuale Governo del Movimento 5 Stelle sarebbe l'unico in grado di bloccare definitivamente questa assurda politica energetica.”

“L’Italia regala le proprie risorse ai petrolieri, grazie alla miopia e alla collusione della politica con le lobby, mentre potrebbe anticipare tutti i Paesi Europei con un graduale azzeramento dell'utilizzo degli idrocarburi così come prevede il piano energetico nazionale del M5S votato dai cittadini italiani attraverso il raggiungimento della sostenibilità e dell’indipendenza energetica, mediante la chiusura immediata delle centrali a carbone e delle trivellazioni petrolifere e un abbandono entro il 2040 dell'uso del petrolio e dei suoi derivati.” - conclude Diego De Lorenzis del M5S.

In una nota il Presidente del Gruppo consiliare Articolo 1 – MDP, Ernesto Abaterusso, commenta la vicenda.  “La notizia - dichiara Abaterusso - secondo cui ancora una volta le società petrolifere intendono concentrare le loro attenzione sul mare pugliese, in particolare quello del Capo di Leuca, lascia increduli e provoca grande rabbia e sconcerto.
È vergognoso constatare come, nonostante la voce sollevata in più di una occasione dalle comunità, dagli enti locali e dalle associazioni, il Governo faccia orecchie da mercante e continui ad accogliere richieste di ricerche di petrolio in una zona dal ricco patrimonio paesaggistico e ambientale, che ha scelto da tempo di fare del mare, della pesca e del turismo un volano di sviluppo per la propria economia.
E ancor più vergognoso - prosegue - è vedere come importanti rappresenti del Governo, espressione di questo territorio, preferiscano tacere sull’argomento piuttosto che alzare la voce e battere i pugni nelle sedi opportune. Una domanda per la vice Ministra Bellanova: sta con il Governo che sta svendendo il nostro mare ma le garantisce la conservazione della sua ricca poltrona? O sta con il Capo di Leuca? E i sindaci salentini bellanoviani che organizzavano le catene umane a difesa del nostro mare? E il consigliere regionale Sergio Blasi? Sono stati tutti messi a tacere?
E che cos’hanno da dire - spiega - tutti i parlamentari salentini per ribadire il fermo No a un’attività che rischierebbe di impattare pesantemente sull’ambiente, l’ecosistema così come sulla nostra economia?
La Regione intervenga presso il Governo e il Ministero per bloccare questo progetto sciagurato e con esso ogni possibile futuro attacco da parte delle ditte petrolifere. Lo ritengo un atto dovuto per un territorio che ha scelto di investire su altro e che da queste prospezioni non ci guadagnerebbe niente, men che meno ci guadagnerebbero i cittadini.
Se poi c’è chi pensa di poter sfruttare così il nostro mare e il nostro territorio, senza alcun rispetto delle posizioni assunte e senza alcuna interlocuzione con i territori, troverà da parte dei cittadini pugliesi la più ferma opposizione”, conclude Abaterusso.

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