Agroalimentare: la Pantaleo Spa di Fasano tra le prime imprese olearie industriali d’Italia a curare il processo dalla pianta alla bottiglia


FASANO – Quasi 150 ettari acquistati e messi a coltura, un frantoio continuo di ultima generazione in grado di lavorare otto tonnellate di olive all’ora, nuovi impianti, attrezzature e macchinari: è questo il piano di sviluppo, per un investimento totale di oltre sette milioni di euro, finalizzato dalla Nicola Pantaleo Spa - azienda nata a Fasano nel 1890 e impegnata nella produzione e commercializzazione di olio d’oliva - per chiudere l’intera filiera produttiva ed essere tra le prime imprese industriali del settore oleario in Italia a curare tutto il processo, dalla pianta alla bottiglia.

Le coltivazioni, lo stabilimento e il frantoio appena realizzato sono stati presentati a circa 150 ospiti tra clienti, buyer e partner italiani e stranieri provenienti da Europa, USA, India, Corea e Giappone che hanno partecipato all’inizio della campagna olearia e, alla presenza delle autorità del territorio, anche alla prima molitura del frantoio.

Con l’obiettivo di coniugare la tradizione (derivante dai quasi 130 anni di storia) e l’innovazione, nei 150 ettari di terreno sono già coltivati circa 2mila olivi secolari della cultivar tipicamente pugliese ‘Ogliarola’ e 13.200 piante con coltivazioni intensive di differenti cultivar preesistenti quali ‘Coratina’, ‘Peranzana’, ‘Cima di Melfi’, ‘Leccino’, ‘Frantoio’, ‘Picholine’, mentre, entro il 2018, andranno in coltivazione super-intensiva 160mila piante di ‘Ogliana’ e ‘Arbosana’.

Una volta a pieno regime (previsto per il 2019), la filiera ‘Pantaleo’ lavorerà 3.000 tonnellate di olive proprie per oltre 650.000 litri di olio extra-vergine biologico all’anno (oggi 800 tonnellate di olive per 144.000 litri, quasi tutti venduti sul mercato asiatico) ottenuto esclusivamente da olive coltivate in agro di Fasano.

«Questo investimento - ha spiegato Nicola Pantaleo, direttore generale della Nicola Pantaleo Spa – ci consentirà di essere maggiormente competitivi sulla fascia di mercato più alta, potendo produrre direttamente noi un olio, biologico e da olive coltivate esclusivamente in Puglia, che diventerà il nostro prodotto ‘top’ di gamma».

L’investimento, che ha previsto anche migliorie ai fondi agricoli (alcuni dei quali in stato di abbandono) e l’introduzione dei più moderni modelli di raccolta per abbatterne i tempi a vantaggio della qualità dell’olio, ha consentito l’assunzione a tempo indeterminato di 10 persone portando l’occupazione totale, tra la Pantaleo Nicola Spa e la Pantaleo Agricoltura Srl (che si occupa di coltivazione, trasformazione e confezionamento di prodotti agricoli tra cui il pomodoro Regina, entrato tra i prodotti protetti dai Presidi Slow Food), a 41 persone.

La Nicola Pantaleo Spa stima di chiudere il 2017 con un fatturato di circa 62 milioni di euro, in linea con le performance del 2016. L’azienda è presente sul mercato nazionale e, soprattutto, su quello internazionale, sia comunitario che extra-UE; l’export supera il 75% del fatturato e si concentra in una decina di Paesi tra cui Giappone, India, Stati Uniti, Oman, Quatar e UE.

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