Gran Ghetto Foggia: Emiliano punta i piedi

di REDAZIONE - Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dichiara: “L’occupazione della cattedrale di Foggia da parte di un gruppo di sconosciuti che sostiene di avere stipulato con la Regione Puglia un accordo per la distribuzione di acqua potabile nell’area del Gran Ghetto mi obbliga ad alcune precisazioni.

Il Gran Ghetto - prosegue Emiliano - è stato sgombrato pochi mesi dalle Forze di polizia a seguito della denuncia da parte della Regione Puglia per l’occupazione abusiva dell’area da parte di una organizzazione criminale dedita allo sfruttamento della prostituzione, allo spaccio di sostanze stupefacenti e al caporalato.

La Regione Puglia ha deciso di non agevolare in nessun modo l’attività dell’associazione mafiosa che occupa e gestisce il cosiddetto Gran Ghetto, sulla quale sta indagando la Direzione Distrettuale Antimafia su denuncia della stessa Regione Puglia.

Questa decisione è stata presa di concerto con la Magistratura, il Ministero degli Interni, il Questore ed il Prefetto, proprio per evitare che i reati attribuibili alla associazione criminale che gestisce detta occupazione delittuosa siano portati ad ulteriori conseguenze.

Non esiste per questa ragione alcun accordo tra la Regione Puglia e gli occupanti abusivi del Gran Ghetto finalizzato alla distribuzione dell’acqua. Ogni atto che favorisca il permanere dell’occupazione abusiva rischia di costituire concorso nei reati permanentemente commessi nel campo.

Durante l’incontro del 31 luglio con gli assessori Di Gioia e Leo nessun accordo è stato raggiunto come documentato dal comunicato diffuso dall’Ufficio stampa della Regione che si allega.

Questa estate per evitare rischi sanitari su richiesta del Prefetto di Foggia è stata effettuata fornitura d’acqua dall’Aqp.  Se il Prefetto di Foggia riterrà ancora necessario reiterare queste forniture, l’Aqp le effettuerà immediatamente. 

Ma in ogni caso l’occupazione abusiva del Gran Ghetto non può essere ulteriormente consentita senza agevolare in questo modo le attività criminose di spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione e caporalato che attualmente e in permanenza si svolgono nel campo illegalmente occupato.

La residenza in campagna della manodopera la rende preda della criminalità organizzata che sfrutta anche con metodo mafioso la presenza della stessa in strutture abusive e non autorizzate.

La manifestazione odierna non ha alcun motivo fondato, poiché tutte le persone attualmente presenti nel Gran Ghetto possono essere alloggiate a loro richiesta in civili strutture di accoglienza messe a disposizione dalla Prefettura e anche in collaborazione con i Comuni e la Regione.

Non ci faremo prendere in giro né ci piegheremo all’uso minaccioso che viene fatto da questi sconosciuti di espedienti mediatici intesi a mettere in cattiva luce le istituzioni, che invece stanno facendo pienamente il loro lavoro come ha potuto attestare ieri il ministro dell’Interno durante il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Ricordo a tutti che lo sgombero umanitario del Gran Ghetto effettuato solo pochi mesi fa con sforzi inauditi da parte del Ministero dell’interno, della Prefettura e della Regione fu salutato da tutti come una svolta epocale di civiltà. Adesso non possiamo consentire che si ricominci a tollerare ogni forma di illegalità in quel luogo ritornando alla stessa situazione precedente lo sgombero.

La fatica di quei giorni frenetici e lo stress conseguito agli innumerevoli tentativi successivi allo sgombero di rioccupare l’area con mille espedienti, ha probabilmente agevolato il malore che ha portato alla morte del dottor Stefano Fumarulo, Dirigente della Regione Puglia responsabile delle operazioni.

Alla memoria del dottor Fumarulo non si può fare torto lasciando che si riporti in vita il Gran Ghetto che per 15 anni e ancora oggi, alimenta ogni genere di attività illegali e di sfruttamento dei migranti mediante la pratica del caporalato”, conclude Emiliano.

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