Puglia, Unimpresa Bat: "terra preferita per matrimoni stranieri. Ma ci sappiamo fare?"

ANDRIA - La Puglia piace ed ora, ma in verità non da ora, piace anche per festeggiare matrimoni di lusso con protagonisti stranieri. In verità questa non è una notizia stravolgente visto che ne abbiamo parlato diffusamente anche in precedenti circostanze. Ne abbiamo parlato diffusamente soprattutto quando, ad esempio, le porte del celebre Castello Svevo di Trani di sono aperte, anzi spalancate, per inaugurare quella che avrebbe dovuto essere, secondo i responsabili della sua gestione, la sperimentazione di utilizzi diversi e diversificati di quella straordinaria struttura. Così in una nota il Presidente Unimpresa Bat Savino Montaruli.

In realtà - prosegue - noi non ci abbiamo mai creduto a questo cambio di mentalità così repentino. Forse quelle dichiarazioni di circostanza dovevano solamente servire a spegnere le polemiche sorte di fronte a quello “strano ed insolito” utilizzo del maniero trasformato, di fatto, in una mangiatoia.

Prendendo per buone quelle intenzioni “rivoluzionarie” - spiega Montaruli - ci mettemmo in paziente attesa, proponendo altresì la stesura e la pubblicazione di una sorta di prezzario e un codice regolamentare che fosse valido per tutti, anche per coloro che solitamente non hanno santi in paradiso. Persino il comune di Trani presentò la sua proposta affermando di voler utilizzare quel luogo per la celebrazione di matrimoni civili.

E’ trascorso un anno ed oltre da allora ed oggi, di fronte alla notizia che la Puglia è la meta prediletta in assoluto, a livello mondiale, per la celebrazione di matrimoni da parte di stranieri, ci viene da chiederci: ma di quale Puglia si parla? Esattamente così come quando si parla di Turismo e di attrattiva della Puglia non ci si riferisce certo a caratteristiche di questo territorio molto più noto per essere primo in tutte le negatività che sarebbe lunghissimo elencare, anche per i matrimoni celebri, per potere economico ma non certo per pregio, appannaggio di giovani rampolli miliardari in cerca del loro nido d’amore in terra straniera, la Puglia di cui si parla è un’altra.

Se è vero, come risulterebbe dai dati in possesso di Jfc sul wedding tourism 2017, presentati nientepopodimeno che da Confindustria Bari – Bat, che la Puglia è la prima regione d’Italia per incremento della domanda da parte degli sposi stranieri allora è pur vero che questa parte della Puglia, questo territorio di prossimità, non riesce a farsi trovare “preparata” a coglierne l’occasione.

Questa impreparazione, per una sposa che vorrebbe apprestarsi a ricevere tra le sue braccia lo sposo straniero non è gratificante anche perché, in realtà, tutta questa attrattiva non sarebbe poi così reale se si pensa che rispetto ad altre regioni come la Toscana i dati registrati non sono poi così entusiasmanti. Se poi si aggiunge la recentissima indagine che ha dimostrato scientificamente l’insoddisfazione dei turisti rispetto ad accoglienza ed ospitalità, allora le considerazioni dovrebbero andare ben oltre le apparenze.

Pare che sposarsi all’interno di Castel del Monte sarebbe il sogno di moltissimi stranieri ma sposarsi nella fortezza di Federico II non è possibile e non sarà mai possibile e forse è meglio così, non solo per motivi oggettivi ma anche perché, conoscendo certi meccanismi noti, non oso neppure immaginare le speculazioni che ruoterebbero attorno ad una scelta di questo tipo.

Di sicuro, però, non si può escludere aprioristicamente qualche fuoruscita estemporanea con il matrimonio dell’anno fatto celebrare nelle stanze più intime dell’Imperatore, accontentando le velleità di qualche arricchito dell’ultim’ora o peggio di qualche familiare di personaggi ben immischiati nel giro che conta e che con le loro “chiavi” riescono anche a far aprire i portoni dei castelli ma solo per i propri intimi.

Questo non accadrà, almeno a Castel del Monte non accadrà. La sfacciataggine e la spudoratezza, almeno a Castel del Monte, non arriverà a tanto.

In quanto al Castello di Trani aspettiamo di conosce la lista delle prenotazioni ma visto l’andazzo e l’assoluta incongruenza di quelle prospettive temiamo proprio che quella lista resterà sempre bianca, come l’abito da sposa dell’unica fortunata della storia del Castello Svevo di Trani costato sicuramente di più, molto di più dei duemila euro concordati per un matrimonio regale, conclude Montaruli.

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