Ambiente ed ecosistema urbano 2017, città pugliesi nelle retrovie

di DONATO FORENZA - Gli studi sull’Ambiente ed Ecosistema urbano in Italia (2017) sono stati fondati su 16 parametri, raggruppati nelle macroaree Aria, Acqua, Rifiuti, Energie rinnovabili, Mobilità e Ambiente urbano.

Il recente 24° rapporto “Ecosistema Urbano” formulato da Legambiente e Ambiente Italia, è basato generalmente su alcuni parametri statistici del 2016 e, ha premiato la città di Mantova quale prima urbe italiana rispettosa dell’ambiente, seguono Trento e Bolzano, e Parma. Nella valutazione dei parametri della complessità ambientale, in riferimento al 2016, sono state apportate modifiche; nella classifica generale, pur tuttavia, si riscontrano quasi le stesse città di 12 mesi or sono; infatti, le prime otto sono state convalidate, mentre, sono subentrate Pordenone (al quinto posto) e Treviso (che con eccellenza, raggiunge il 9° posto dal 23°). La classifica finale risulta per i primi quindici posti: Mantova (76,80), Trento (75,31), Bolzano (75,01), Parma (74,94), Pordenone (71,86), Belluno (71,68), seguono con punteggi minori: Macerata, Verbania, Treviso, Oristano, Cremona, Udine, Cosenza, Reggio Emilia, Biella.

La metodologia prevede per ciascuno dei 16 indicatori, un algoritmo di valutazione e di calcolo. Ogni città ottiene un punteggio normalizzato variabile da 0 a 100. Tutti gli indicatori sono normalizzati impiegando funzioni di utilità costruite in riferimento ad alcuni obiettivi di sostenibilità. Per la prima volta si è valutato un indicatore concernete la presenza di alberi in città; infatti, in virtù della legge n. 10/2013, i comuni con oltre quindicimila abitanti sono tenuti alla loro contabilizzazione. Purtroppo, soltanto 40 non hanno ancora, (Fonte Ecosistema Urbano) collaborato; altri stanno sviluppando attività per valenze degli spazi verdi. Mediamente, sono stati registrati 18 alberi ogni 100 abitanti. Soltanto trenta città dichiarano una dotazione superiore a 30 alberi/100 abitanti; in primis vi è Brescia con 59, segue Modena con 48 e Arezzo (40).

Il metodo di analisi si avvale di indicatori ambientali (rimasti immutati); grande rilevanza ha invece. assunto l’innovazione di bonus. La mobilità rappresenta il 30% complessivo dell’indice, seguita da aria e rifiuti (20%), acqua (15%), ambiente urbano (10%) ed energia (5%). Gli indicatori di risposta (che misurano le politiche locali) pesano per oltre la metà del totale (59%), mentre gli indicatori di stato valgono il 20% e gli indicatori di pressione il 21 per cento. Nel 2017 i sedici indici di Ecosistema Urbano (per un totale di circa trentamila dati originali raccolti) permettono l’analisi dei fattori di pressione e di qualità delle dinamiche ambientali, e la peculiarità di risposta e di gestione ambientale dei singoli comuni.

Nella classifica generale, molte città del Sud occupano posizioni di media e bassa posizione. L’ultima della classifica è Enna (104), penultima Brindisi (103); citiamo altre città del Sud tra cui Palerno (101), Potenza (92), Lecce (77), Bari (75), Taranto (71), Foggia (70), Salerno (62), Cagliari (52), Avellino (43), Nuoro (36), Benevento (35). Quest’anno, nella redazione dei criteri, è stata definita maggiore attenzione alle nuove realtà, alle politiche innovative, nel recupero e nella gestione delle acque e dei rifiuti, nell’efficienza funzionale e gestionale dei trasporti pubblici, nella mobilità ecologica (spostamenti in bicicletta; riduzione di movimenti automoblistici).

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