Italia fuori dai Mondiali 2018: serve una rivoluzione totale

di STELLA DIBENEDETTO - Una disfatta sportiva epocale: l'Italia non parteciperà ai Mondiali 2018. A staccare il biglietto per la Russia è stata la Svezia che, dopo l'1-1 maturato in casa, a San Siro, ha difeso con le unghie lo 0-0 con un'Italia incapace di segnare un gol in 180 minuti. Un disastro senza precedenti che mette sul banco degli imputati tutti: dai calciatori al C.T. Giampiero Ventura fino ai vertici della Federazione. Quella maturata allo stadio meazza di San Siro è stata una tragedia sportiva annunciata, maturata a Madrid e culminata ieri. Difficile immaginare cosa accadrà ora ma sicuramente ciò di cui ha bisogno il calcio italiano è di una rivoluzione a 360 gradi.

Giampiero Ventura ha giocato la partita della vita lasciando in panchin El Shaarawy e Insigne, forse gli uomini più in forma dei suoi, mandando in campo Gabbiadini accanto ad Immobile. Nella prima frazione di gara, gli Azzurri hanno lottato, costruito gioco e azioni da gol ma la sfortuna ha deciso di mettersi tra l'Italia e i Mondiali. Gli Svedesi, da parte loro, hanno giocato una partita nervosa, a tratti cattiva, riuscendo a controllare il gioco degli avversari. Il risultato è stato un misero 0-0 che ha consegnato la qualificazione agli svedesi e mandato l'inferno gli Azzurri, fuori dai Mondiali 2018. Non accadeva dal 1958.

Ai microfoni di Rai Sport, Gigi Buffon, il simbolo di una Nazionale che forse non c'è più. Il capitano capace di fare mea culpa e versare lacrime per una sconfitta sportiva che fa male al campione ma anche all'uomo. "Dispiace non per me, ma per il movimento. Abbiamo fallito qualcosa che poteva essere importante a livello sociale. Questo è l'unico rammarico che ho, perché il tempo passa ed è tiranno ed è giusto che sia così. Dispiace che la mia ultima gara sia coincisa con l'eliminazione dal Mondiale. Il mio Barzagli, il mio De Rossi, il mio Chiellini... forse lasceranno anche loro. Credo che continuerà solo Leo Bonucci. Dico grazie a tutti, non voglio rubare la scena a nessuno"., ha detto Buffon.

Addio anche per De Rossi che, ieri sera, ha lottato con i compagni dalla panchina litigando anche con lo staff tecnico per aver tenuto in panchina Insigne: "È stato un momento frenetico e ho chiesto di far entrare gli attaccanti. Magari Insigne o ElSha potevano servire più di me" - ha detto al termine della gara per poi annunciare il suo addio alla Nazionale - "Sono 16-17 che vagabondo per Coverciano. E pensare che è l'ultima volta che mi sono tolto questa maglia fa male. Dopo la partita c'era un'atmosfera funebre con gli altri".

Amareggiato e deluso, Giampiero Ventura è pronto ad accettare le conseguenze dell'eliminazione come ha detto in conferenza stampa: "Non mi sono dimesso, non ho nemmeno parlato con Tavecchio. Ho voluto salutare tutti i giocatori, uno per uno. Questa eliminazione è un risultato sportivamente pesantissimo, io ero convinto che la Nazionale potesse farcela ma so accettare perché il calcio è fatto così. Sono orgoglioso di aver fatto parte del gruppo azzurro e di aver lavorato con grandi campioni e con altri a cui auguro di diventarlo. Sono dispiaciuto perché stasera per l'ennesima volta ho capito cosa vuol dire allenare la Nazionale: qualcosa di straordinario, ringrazio il pubblico di San Siro, ci ha sostenuto in ogni momento".

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