Neuroscienze: allodola o gufo? 'Dormire, forse sognare'

di FRANCESCO GRECO - Sei un’allodola o un gufo? Sai cos’è il ritmo “alfa”? Riusciresti a superare il record di un sedicenne americano, Randy Gardner, che nel 1964 non ha dormito 264 ore (ben 11 giorni): lo controllavano anche quando andava in bagno, giusto per battere il record, ma avrebbe voluto continuare a vegliare? Sai che Alesandro Magno fondò Smirne dopo un sogno e che oggi si dorme in media il 20% in meno rispetto a un secolo fa? Che si può resistere alla fame e alla sete, ma non alla mancanza di riposo notturno? E che senza sonno si può anche morire perché esso, a dire di La Fontaine, è “invincibile”? Grandi speculatori del sogno sono stati Omero, Platone e Aristotele, ma anche Democrito, Cicerone e Lucrezio?

Il sonno, questo sconosciuto. Passiamo un terzo della nostra vita dormendo, ma chi può dire di conoscere tutte le sue infinite sfaccettature, la sua ricca semantica?
 
Provvidenziale, a darci una mano, Piergiorgio Strata in “Dormire, forse sognare” (Sonno e sogni nelle neuroscienze), Editore Carocci, Roma 2017, pp. 206, euro 15,00. (Collana “Sfere extra”, bella cover di Henri Rousseau, “Il sogno”, 1910), prefazione di Chiara Cirelli e Giulio Tononi.
Strata è professore emerito di Neurofisiologia all’Università di Torino, membro dell’Academia Europaea. Ha lavorato nella ricerca col Nobel John  Eccles a Canberra e a Chicago, Premio Feltrinelli 2004 dell’Accademia dei Lincei.
 
Oggi che siamo tutti schizzati e insonni (in Italia, dati 2015, oltre 4 milioni), che presi dal carrierismo tessiamo lodi al non dormire, come se fosse un atout civettuolo, un di più, senza sapere che l’insonnia, o il non dormire bene può provocare “disturbi dell’umore, depressione, ansia e persino malattie cardiovascolari e neurodegenerative”.
 
Allegramente ignoriamo le conseguenze sul nostro organismo causate dalla scarsità di sonno oggi che si pensa addirittura che se ne può fare a meno senza pagare troppo dazio, e invece “Senza sonno c’è la morte”.
 
Lo studioso relativizza un pochino il pensiero freudiano nel suo complesso e ci offre qualche riflessione sul perché si dorme, l’utilità del sonno a noi come individui e alla specie umana in generale, conoscere la “chimica” del sonno e le sue tante altre interfacce. Inclusi i costi sociali (malattie infettive, cardiache, del sistema immunitario e oncologiche) del non dormire bene, o a sufficienza.

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