Vito Signorile dà la cittadinanza barese a ‘Pinòcchie’, il burattino di Carlo Collodi

di VITTORIO POLITO - Una ennesima prova che l’albero del dialetto dà sempre più frutti, e quello barese in particolare, è l’annunciato evento di Vito Signorile che, dopo il grande successo de “U prengepine” (Gelsorosso), presenta dello stesso editore, “Pinòcchie”, il famoso burattino di Carlo Lorenzini, detto Collodi, in dialetto barese. Ormai il celebre libro de “Le avventure di Pinocchio”, nato nel 1883, appartiene ai classici della letteratura dell’infanzia, ed è stato tradotto già in numerose lingue e dialetti (se ne contano oltre 260), tra cui, per rimanere in Italia, napoletano, friulano, sardo, piemontese, piacentino, milanese, pavese, cremasco, bolognese, romanesco, siciliano ed altri, per approdare infine a Bari.

Martedì 5 dicembre alle ore 12, nella Sala Giunta del Comune di Bari, alla presenza del Sindaco Antonio Decaro e del presidente della Commissione Cultura Giuseppe Cascella, l’attore e regista Vito Signorile avrà l'onore di conferire a Pinocchio, il celebre burattino nato dalla fantasia del toscano Carlo Collodi, la cittadinanza della Città di Bari. Nei giorni in cui si festeggia San Nicola, il Santo dei bambini, il santo straniero adottato dalla nostra Città, sarà questo un gesto simbolico per sottolineare, ancora una volta, la vocazione all'accoglienza della Città di Bari e alla tutela dell'infanzia.

Dopo il Piccolo Principe (U Prengepine), che ha avuto un successo e un'eco internazionale, anche Pinocchio parlerà in barese. Il classico della letteratura italiana per bambini rivivrà nelle parole tradotte nel nostro dialetto dall’attore e regista Vito Signorile, riconosciuto cultore della baresità.

Il volume è completo di CD audio in cui l’avvolgente voce di Vito Signorile accompagnerà il lettore nelle nuove atmosfere del libro, con musiche create per l’occasione dal musicista e attore Davide Ceddìa.

L'edizione della Gelsorosso è arricchita, inoltre, dalle illustrazioni dell’artista barese Laura Fusco, che ha calato Pinocchio in inedite ambientazioni: ritroviamo il burattino che scruta l'orizzonte, alla ricerca del povero Geppetto, aggrappato ad un lampione del Lungomare di Bari o l’incontro con il Gatto e la Volpe sotto l’arco delle Meraviglie a Bari Vecchia. Signorile ha voluto, soprattutto, che la copertina fosse dedicata a una strada e a un gioco simbolici per Bari: la Muraglia e il “carruccio”.
L’intramontabile favola di Collodi torna dunque a rivivere grazie al “nostro dialetto”, che, com’è noto possiede una musicalità e una ricchezza di vocaboli non trascurabile, tale da far diventare barese, dopo il “Piccolo Principe”, anche Pinocchio.

Una vera chicca per i cultori della baresità e del dialetto barese.

Alla cerimonia, aperta al pubblico, con l’autore e le autorità, interverranno il musicista e attore Davide Ceddìa, l’illustratrice Laura Fusco e le associazioni radunate intorno a “oMaggio a Bari”.

Vito Signorile è nato a Bari nel 1947, è tra i fondatori del Gruppo Abeliano di cui è Direttore artistico. È attore, regista, drammaturgo, ricercatore di materiali della cultura orale, cantante, sceneggiatore radiotelevisivo. Come regista ha diretto circa settanta spettacoli in prosa cimentandosi con autori classici e contemporanei; ha diretto due edizioni del Corteo Storico di San Nicola. Per il cinema è stato diretto da Ermanno Olmi, Sergio Rubini; per la RAI ha curato un ciclo di programmi sulle fiabe tradizionali pugliesi e una trasmissione radiofonica sul folk italiano.

Con la Gelsorosso ha pubblicato “Ragù’ - Alle radici del popolo barese”; il divertente ricettario “Ce se mànge iòsce, Madonne ce ccròsce!” e “U Prengepine”, traduzione in barese de “Il Piccolo Principe”.

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