Chiesa: "Don Tonino santo? Per il popolo già lo è…". Parla Monsignor Parolin


di FRANCESCO GRECO - S. MARIA DI LEUCA (LE). “Don Tonino santo? Al di là del riconoscimento della Chiesa, per il popolo già lo è…”. Gaie, in una bellissima giornata di sole, magicamente incastonata nel cuore dell’inverno, le campane del Santuario-Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae accolgono Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Vito Angiuli, Vescovo della Diocesi di Ugento-S. Maria di Leuca.

Sul piazzale un capannello di curiosi, di giornalisti e di operatori lo circonda. Alto, un sorriso aperto, occhi azzurri, il Segretario di Stato Vaticano parla volentieri dinanzi a taccuini e telecamere.

Torna in Salento a poco più di un mese: 30 ottobre, per i 35 anni dalla consacrazione a Vescovo di don Tonino Bello. E anche stavolta il protocollo – dopo la sosta qui - prevede la visita al Cimitero Monumentale di Alessano, in preghiera sulla tomba del Vescovo di Molfetta, Ruvo di Puglia, Giovinazzo e Terlizzi (da dove per l’evento è giunto un pullman).

Sua Eminenza ha l’aria familiare, come se in questi luoghi fosse di casa. E’ curioso, chiede notizie della storia del Santuario-Basilica e don Gianni Leo, il rettore, gli spiega che è stato distrutto e ricostruito più volte (4 o 5).

Poi lo accompagnano sul lato est e gli mostrano la rotta dei migranti, dei viaggi della speranza degli “ultimi” della terra, così cari a don Tonino. Si fa silenzioso, nello sguardo passa un’ombra.   

(ANSA)
DOMANDA: Eminenza, don Tonino sarà Santo?

RISPOSTA: “Al di là del riconoscimento della Chiesa, per il popolo già lo è…”.

D. Il Santo Padre il prossimo anno, in primavera, verrà in visita sulla sua tomba per i 25 anni del dies natalis? 

R. “La speranza c’è, ma dare una risposta adesso è ancora prematuro”.

D. Lei si reca spesso in preghiera sulla tomba di don Tonino...

R. “Aveva la capacità di parlare al cuore di tutti”.

Poi via ad Alessano, a palare del suo messaggio. Nel pomeriggio, l’inaugurazione di un nuovo blocco operatorio all’ospedale “Cardinale Panico” di Tricase, che da mezzo secolo le Marcelline mandano avanti.

In serata, la messa nella chiesa della Natività, dove don Tonino fu parroco. Esattamente sessanta anni fa, a Montesardo, nella Cappella dell’Immacolata, fu “cantato” sacerdote.
 
L’intensa giornata si chiude a Palazzo Gallone. Sua Eminenza ormai pare uno di casa, anzi, di famiglia: chissà cosa scriverà nel rapporto che darà a Papa Bergoglio di questo secondo viaggio a Finibus Terrae?

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