Intervista a Raul Cremona: "L'illusionismo? Un'arte ancora moderna"

(credits: A.Castellaneta)
di PIERO CHIMENTI - Al Teatro Orfeo di Taranto è il turno di Raul Cremona che con 'Prestigi' rievoca tra una battuta e l'altra i personaggi che hanno contribuito a renderlo celebre, come il Mago Oronzo, Silvano il mago di Milano e Omen. Lo showman milanese, oltre che con la sua comicità, ha divertito il pubblico in sala con trucchi di magia utilizzando il 'classico' mazzo di carte, coinvolgendo alcuni di loro anche a salire sul palco per renderli protagonisti di qualche 'illusione' o sketch, il tutto accompagnato dalle musiche che facevano da sottofondo di Omar Stellacci. Prima dell'inizio dello show, il noto comico ci ha raggiunti nel Foyer del teatro per rispondere alle nostre domande ed accompagnarci nel suo mondo fatto di magia e leggerezza.

Nel corso degli anni hai miscelato con i tuoi personaggi comicità e magia. Con l'avvento di YouTube e di altri social media è più difficile far ridere o stupire la gente con trucchi di illusionismo?

L'illusionismo per quanto sia un'arte antica continua ad essere straordinariamente moderna, mentre la comicità è stata 'consumata' in tutti i modi, per cui si è avuto dopo Grillo, passando attraverso Paolo Rossi e tutti gli altri tipi di comici la satira. La satira l'abbiamo vista in tante salse, poi sono arrivati Aldo, Giovanni e Giacomo con cui siamo tornati un po' allo sketch. La comicità è più 'esposta' che la magia. La magia è un'arte minore, diciamo così, rimane un pochettino dietro quindi non è molto praticata dai giovani che si lanciano nella comicità, i maghi rimangono pochi. Meglio così che non c'è molta concorrenza...

(credits: A.Castellaneta)
Hai dichiarato in un'intervista di qualche tempo fa che la modernità bisogna 'sentirsela dentro'. In cosa ti senti moderno?

La modernità è una cosa che ti appartiene. Ti faccio un esempio lampante: Walter Chiari era sempre moderno anche a 80 anni, perché non lo sappiamo. La gente pretendeva da Walter Chiari che fosse quello che era, un ragazzino. Uno a 70 anni non è un ragazzino, però il suo fisico, il suo incedere, la sua faccia, portavano una modernità che gli era naturale. E' un dono possedere questa 'chiave', cioè di essere interpretato così. Forse è anche una cosa che ti appartiene, di essere diretto, scanzonato. Forse anche il sorriso ti viene naturale. Altri non hanno i denti, altri hanno la bocca chiusa e quindi sai, sul palcoscenico uno sorride ed il pubblico è contento.  Una volta uno ha chiesto:"qual è la prima gag di Raul Cremona?", ed il mio amico Michele Foresta: "Raul non ha bisogno di gag, esce... sorride ed il pubblico è contento". Amo pensare che sia così.

(credits: A.Castellaneta)
3. Se David Blaine ha inventato la Street magic, cosa ha portato nel mondo della magia Raul Cremona?

Partiamo dal presupposto che non s'inventa nulla: l'intuizione geniale è quella che invece di fare un gioco al tavolo di andare in mezzo alla strada e farlo agli altri. E' chiaro che è un'intuizione, che avrà avuto qualcun'altro ma David Blaine l'ha celebrata. Per quanto riguarda me, non devo essere io a dire ciò che ho fatto, ma negli anni bui quando il mago era ancora legato, vincolato allo schema dello smoking, del frac, del parlare affettato, tipico del prestigiatore, di cui faccio la parodia che è la parodia a quel tipo di mago, ho portato un modo più semplice di comunicare, che era già incominciata con altri prestigiatori come Binarelli, Alexander, ma nel mio caso avevo un linguaggio un po' più 'giovanile', non vestivo elegante ma mi ponevo in maniera più diretta con un linguaggio che era più vicino al cabaret, di quanto fosse il varietà è questa la mia intuizione, cioè usare i vecchi giochi di prestigio come gli anelli cinesi, fazzoletti che cambiano colore con un approccio diverso.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto