La ‘Calciparina’? Un ‘salvavita’ che la Sanità della Regione Puglia ‘non passa’

di VITTORIO POLITO - Decine di pagine descrivono sul ‘bugiardino’ innumerevoli benefici e pericoli derivanti dall’uso della “Calciparina”, sostanza che appartiene ad un gruppo di medicinali chiamati “antitrombotici” che prevengono la formazione di coaguli di sangue (trombi) nei vasi sanguigni.  Essa agisce inibendo la coagulazione del sangue quando c’è il rischio di trombosi ed embolie nelle vene o nelle arterie. Il foglietto illustrativo raccomanda (non si sa a chi): “Faccia particolare attenzione se deve essere sottoposto a […] o ha subito dei traumi o è una persona anziana […] (è il nostro caso).

Orbene una persona di 82 anni, in seguito a caduta, si rivolge al Pronto Soccorso della “Mater Dei” e, dopo gli accertamenti del caso, le viene prescritto, tra l’altro, «Clexane 4000 per 25 giorni» (costo euro 32,70 che per 6 scatole fa un totale di 196,20), che il medico di base sostiene “che non serve” e che la Sanità della Regione Puglia non “passa” e che bisognerebbe rivolgersi all’ASL del CTO per l’eventuale ottenimento del medicinale. In sostanza il paziente, anziano e traumatizzato, dovrebbe andare da “Erode a Pilato” per tentare di ottenere il farmaco necessario (cosa che non è affatto scontata).

Alla luce di quanto sopra chiedo all’Assessore alla Sanità della Regione Puglia ed all’Ordine dei Medici, se è mai possibile che un farmaco prescritto da un Pronto Soccorso, trovi l’ostacolo da parte del medico di base in seguito a disposizioni impartite dalla stessa Regione Puglia? Quello che manca, tra l’altro, è il dialogo fra i medici delle strutture pubbliche e quelli di base, che in molti casi si rivela un vero e proprio scaricabarile che finisce, come di consueto, sulle spalle dell’anziano paziente e, in questo caso, anche traumatizzato.

Infine mi permetto ricordare che l’eparina è considerato un farmaco salvavita, in molte situazioni cliniche […] ed è tutt’oggi insostituibile. L’eparina è il farmaco di gran lunga più utilizzato nella prevenzione del tromboembolismo venoso nei pazienti chirurgici ed in quelli immobilizzati per trauma o altra malattia: parliamo di milioni di pazienti, ogni anno, in tutto il mondo.

Questa è la Sanità gestita dall’Assessorato alla Sanità di questa Regione, che pur di risparmiare, priva i pazienti dei farmaci necessari o li costringe a pagarli di tasca propria.

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