Sarah, il criminologo: "La confessione di Misseri fa acqua da tutte le parti"

TARANTO. Ancora dubbi sulla tragica fine di Sarah Scazzi, la quindicenne spietatamente uccisa dallo zio in un torrido pomeriggio di fine agosto. I pm ora si chiedono se Misseri abbia fatto tutto da solo o se sia stato coperto da qualcuno. I magistrati sentiranno il fratello della ragazza, Claudio, poi tutti i familiari e le persone vicine alla vittima. Si sposta alla Procura di Taranto l’attenzione generale per aggiungere tasselli all’indagine, che dovra’ scoprire se l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Sarah sono opera del solo Misseri.
Oggi sara’ ascoltato Claudio, il fratello di Sarah, poi saranno convocati tutti i familiari e le persone vicine alla 15enne. I magistrati cercano nuove verita’ sul caso e sta tentando di capire se a Michele Misseri siano bastati solo 12 minuti per strangolare la nipote e portare via il corpo dal garage, mentre moglie e figlie erano in casa, a pochi metri di distanza. Il dubbio pressante e’ che qualcuno abbia coperto l’omicida almeno fino alle 16.
A quell’ora, Misseri disse di aver telefonato a un cognato, secondo cui invece la telefonata avvenne alle 15. Misseri, in un primo momento, aveva dichiarato agli investigatori che non si era mai mosso da casa. Tesi smentita dagli inquirenti grazie al cellulare di Misseri, tra le 15 e le 15,30 del 26 agosto, aggancio’ le celle telefoniche di Nardo’, in provincia di Lecce, a pochi chilometri dal luogo dove e’ stata ritrovata Sarah, e non quelle di Avetrana, dove l’uomo disse di trovarsi mentre parlava al telefono col cognato.
Secondo il criminologo Francesco Bruno: "Nessuno si fa strangolare senza reagire. Se non riesci ad urlare provi a toglierti la corda dal collo, scalci, sbatti i piedi per terra, cerchi di colpire il tuo aggressore". "Non c’e’ nessuna possibilita’ che una persona, ha proseguito Bruno, anche attaccata di sorpresa, non reagisca ad un agguato del genere, a meno che non stia dormendo, ma non era questo il caso. L’azione omicidiaria non e’ compatibile ne’ con i tempi, ne’ con l’ambiente ha concluso Bruno Non e’ possibile che sia stata uccisa senza fare rumore e senza che nessuno al piano di sopra se ne accorgesse. Inoltre, mettendomi nei panni dell’assassino, se so che al piano di sopra c’e’ qualcuno che cerca la mia vittima, per ucciderla senza fare rumore le do una botta in testa, non tento di strangolarla. Poi, se lui aveva tentato un approccio prima di aggredirla la cosa e’ ancora piu’ inverosimile. Fa acqua da tutte le parti". E passati cinque giorni dal ritrovamento del corpo di Sarah, numerosi sono i punti oscuri ancora da chiarire e altrettanti sono i macabri particolari che emergono. Intanto l’avvocato Daniele Galoppa, difensore d’ufficio di Michele Misseri, ha depositato alla Cancelleria della Procura della Repubblica di Taranto la richiesta di perizia psichiatrica per il suo assistito.

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