Orvieto, città d'arte e cultura

di Vittorio Polito. L’Editore Adda ha pubblicato recentemente il bel volume di grande formato “Orvieto” di Giuseppe M. Della Fina e Guido Barlozzetti (pagg. 240 - € 30), con le splendide foto di Nicola Amato e Sergio Leonardi, da considerare ormai artisti della fotografia.
L’imponente ed illustratissima pubblicazione ripercorre la storia della città dai suoi primi passi, in epoca etrusca, fino ai giorni nostri attraverso la narrazione di gesta di alcuni suoi personaggi e l’illustrazione dei monumenti principali e del tessuto urbano che li accoglie.
Uno dei più bei monumenti italiani è il Duomo di Orvieto, con la sua monumentale facciata, la sua maestosità, i suoi colori, i suoi ricami. Nel 1290 il Papa Niccolò IV, benedisse la prima pietra, ma solo nel 1356 fu realizzata la Cappella del Corporale, affrescata da Ugolino di Prete Ilario, mentre la Cappella Nova fu affrescata dal Beato Angelico e Benozzo Gozzoli e poi Luca Signorelli. Solo nel 1532 fu terminato il frontone della facciata e le ultime due guglie (quelle laterali più basse), vennero portate a termine tra il 1590 e il 1607. Il Duomo di Orvieto, gioiello dell'arte gotica italiana, fu costruito sulle fondamenta di un tempio etrusco, dopo che erano state demolite la Cattedrale di Santa Maria e la chiesetta di San Costanzo. La costruzione del Duomo, iniziata nel 1290, nacque dal bisogno di custodire il lino insanguinato del Miracolo di Bolsena e, soprattutto, dall’orgoglio degli orvietani di mostrare la loro grandezza.
Nella sale del Museo civico è ospitata l’enigmatica statua di una figura femminile nuda, la “Venere” di Cannicella, una scultura realizzata nella Grecia orientale intorno al 530-520 a.C.
Monumenti e chiese non mancano e c’è pure il famoso Pozzo di San Patrizio che, anche se apparentemente di minore importanza, è sicuramente il monumento più noto di Orvieto, dopo il Duomo, che ha contribuito maggiormente alla definizione dell’immagine della città. Il Pozzo di San Patrizio, entrato nell’immaginario comune come luogo di infinita ricchezza, in realtà portava ad una caverna molto profonda, fatta costruire da Papa Clemente VII per assicurare l’acqua alla città di Orvieto in caso di assedio.
Tra gli avvenimenti importanti che hanno interessato Orvieto vi è quello legato al miracolo del Corporale. Secondo la tradizione un sacerdote aveva seri dubbi che nell’ostia si trovasse il corpo di Cristo e durante la messa, era l’11 agosto 1263, avvenne il miracolo del sanguinamento dell’ostia.
Quanto sopra è solo qualche cenno a quanto contenuto nell’ interessante volume dedicato ad Orvieto.

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