La leggenda del santuario di Santa Lucia ad Erchie

(credits: Tripadvisor)
di MARIO CONTINO - Così come più volte ribadito sul noto portale Pugliafolklore.it, il folklore è l'insieme delle conoscenze rientranti nel “sapere popolare”. Ciò implica che esso non faccia solo riferimento a fantasmi e folletti ma a molte altre cose, come la religione, la musica, la tradizione culinaria ecc.

Oggi vi riporterò la bella leggenda legata al Santuario di Santa Lucia, ad Erchie (Br). Anticamente Erchie era inserita nella Foresta oritana, territorio nel quale operarono alcuni monaci basiliani, famosi per aver creato siti religiosi in grotte e luoghi originariamente impiegati come templi per culti pagani.

Furono proprio i monaci basiliani che trasformarono l’anfratto in una cappella e la affrescarono con immagini raffiguranti la Santa. Nel corso degli anni si diffuse la voce dell'esistenza di questo luogo sacro e si avviò un vero e proprio pellegrinaggio di fedeli verso Erchie.

I signori del posto, ricchi feudatari, decisero di fare dono alla cappella di un quadro raffigurante Santa Lucia, che fu perduto durante un inondazione che investi il luogo di culto. La corrente lo trasportò via facendone perdere le tracce. Qualche tempo dopo fu un “vaccaro” a ritrovarlo miracolosamente.
Lo studioso del paranormale Mario Contino
La leggenda vorrebbe che durante un periodo di grande siccità, mentre l'uomo portava le sue mucche a pascolare nei pressi della Cappella, notò in più occasioni che una bestia si allontanava dalla mandria facendo perdere per lungo tempo le sue tracce, per poi ricomparire misteriosamente.

Un bel giorno l'uomo prestò attenzione e seguì la mucca, curioso di conoscere il motivo di quello strano comportamento. La trovò in una zona interessata da un avvallamento, che custodiva una pozza d'acqua, la mucca si stava abbeverando ed accanto alla pozza c'era il quadro di Santa Lucia.

Fu poi innalzato un altare sul quale fu deposto il quadro in seguito a quello che venne dichiarato un ritrovamento miracoloso.

Una leggenda che fa parte del folklore religioso che ancora oggi, in Puglia, è vissuto in maniera forte e rispettosa.
(credits: Tripadvisor)

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