Incidenti mortali a Foggia: "Estirpare un sistema che vede nel bracciante uno schiavo"

FOGGIA - “L’incidente stradale di sabato, l’impatto fra un tir ed un furgone nel quale sono morte quattro persone, e quello di ieri con una dinamica praticamente identica, nel quale sono state altre dodici le vittime, chiaramente aprono a scenari ben più articolati. Dietro gli episodi in sé ci sono, con ogni probabilità, storie di mancata tutela dei lavoratori, di loro diritti negati, di irregolarità e caporalato. ‘Storie’ sulle quali è il caso di accendere i riflettori”.
Così, Vincenzo Gesualdo ha commentato i due recentissimi fatti di cronaca: quello di sabato scorso avvenuto sulla strada provinciale 105, nelle vicinanze di Castelluccio dei Sauri, che ha visto coinvolto un autoarticolato che trasportava pomodori e un furgone con otto persone a bordo, delle quali quattro decedute nello scontro e quello avvenuto sulla strada statale 16, nella località Ripalta, nel territorio di Lesina.

“Italia in Comune Puglia esprime il suo dolore per la morte dei lavoratori nordafricani che, con ogni probabilità, inseguivano solo il sogno di un futuro migliore. Ma sappiamo che questo non basta- ha continuato il coordinatore regionale di partito- Occorre stabilire quali e quante responsabilità vi siano e, andando oltre l’accaduto, occorre seriamente iniziare a lottare per estirpare un sistema che vede nel bracciante fondamentalmente solo uno schiavo. Alle Istituzioni il compito di introdurre un sistema efficiente di sanzioni di carattere penale a carico delle aziende che reclutano, tra l’altro per mezzo di soggetti spesso collegati ad organizzazioni criminali, lavoratori che sono per lo più cittadini in gravi difficoltà o immigrati irregolari. Persone pagate pochissimo, che  fanno lavori con turni lunghi e faticosi, trasportati spesso con mezzi assolutamente  inadeguati nel disprezzo di qualsiasi regola di sicurezza e nel totale disinteresse delle autorità locali. Ma il senso civico deve partire anche da noi. Tutti dobbiamo denunciare fenomeni di illegalità. Tutti dobbiamo partire dal presupposto che non c’è assolutamente niente di normale nel vedere su quelle strade furgoni carichi di persone stipate come merce, sulle quali, senza dubbio, incombe l’ombra dei caporali”.

Cordoglio è stato espresso anche da Vincenzo Rizzi, consigliere comunale di Italia in Comune a Foggia: “ Il nostro è un territorio ferito da questi ultimi fatti di cronaca, avvenuti nell’arco di pochissime ore l’uno dall’altro. Auspichiamo che si faccia luce su entrambi i tragici episodi e ci auguriamo che vengano presi alcuni provvedimenti semplici ma che, almeno in parte, ridurrebbero il rischio di questo tipo di incidenti. Ad esempio, sarebbe sufficiente introdurre e organizzare trasporti  pubblici nei periodi di raccolta per migliorare la situazione. Così come ugualmente efficace potrebbe essere l’implementazione dei controlli nei confronti di quei mezzi di trasporto, quasi sempre recanti targa straniera e quasi sempre rubati e, quindi, neanche troppo difficili da intercettare, che entrano ed escono quotidianamente dai luoghi tristemente conosciuti come ‘ghetti’, quelli, cioè, dove i lavoratori stagionali dimorano nei mesi della raccolta. O forse questo non interessa alla politica perché, in fondo, si tratta di immigrati che lavorano in condizioni di schiavitù?”, ha detto, in maniera provocatoria, il consigliere che ha fatto sapere che il coordinamento cittadino di Italia in Comune parteciperà in forma ufficiale alla ‘marcia dei berretti rossi’, indetta per domani proprio per manifestare contro il caporalato.

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