Rifiuti, Consiglio di Stato boccia appalto ARO Bari 5. Laricchia: "Avevamo ragione. Un sindaco M5S avrebbe evitato il peggio"

BARI - “Ci avevamo giusto quando nel 2015 insieme al consigliere comunale M5S di Casamassima Antonello Caravella, abbiamo depositato un esposto per far luce su alcune possibili criticità dell’appalto sui rifiuti per l’ARO Bari 5. Il Consiglio di Stato ci ha dato ragione revocando al raggruppamento d'imprese vincitrici l'appalto sui rifiuti, per mancanza di "contiguità" tra le attività per cui è abilitata un'impresa del raggruppamento e quelle oggetto dell'appalto.” lo dichiara la consigliera M5S Antonella Laricchia commentando la notizia della revoca, con sentenza del Consiglio di Stato, dell’appalto sui rifiuti per l’ARO Bari 5 (Acquaviva delle fonti, Adelfia, Casamassima, Gioia del Colle, Sammichele di Bari e Turi) al raggruppamento d’imprese guidato dal Cns-Bologna per affidarlo all'Ecologia Falzarano Srl, seconda classificata nella gara d'appalto.

Nel 2015 i cinquestelle presentarono un esposto sulla gara, nel mirino una serie di fattori: il limite di fatturato imposto alle imprese aggiudicatarie di 53 milioni di euro “scelta che escludeva, senza alcun motivo, dalla partecipazione alla gara, tante PMI del territorio, eliminando di fatto qualche concorrente scomodo alle imprese più grandi”, la composizione della Commissione aggiudicatrice, la mancanza di trasparenza: “i verbali delle riunioni richiesti - commenta Laricchia - ci sono infatti stati consegnati senza le note e gli allegati dell'esame analitico della documentazione avvenuto durante l'apertura delle buste” e, in ultimo, per porre l'attenzione sul criterio di ripartizione dei punteggi tra offerta tecnica e offerta economica differente tra i vari ARO.

“Nel nostro esposto - prosegue la consigliera adelfiese - sottolineavamo come non fosse possibile "cogliere alcuna esperienza acquisita nel settore specifico e delicato della raccolta differenziata" proprio dall'impresa poi indicata nella sentenza del Consiglio di Stato oltre che la percentuale per l'intero RTI (raggruppamento temporaneo d'impresa) nei tre anni precedenti la pubblicazione del bando. Le carte hanno evidenziato una trascuratezza da parte delle amministrazioni comunali interessate davvero deprimente. Tutt'altra storia - conclude - è quella toccata all'ARO Bari 7 dove il coraggio di un sindaco 5 stelle (Raimondo Innamorato, sindaco di Noicattaro), inizialmente da solo, ha fermato un treno in corsa che avrebbe portato un peggioramento della qualità del servizio e un aumento delle tariffe per tutti i cittadini".

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