I giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno scrivono a Mattarella

BARI - I giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno hanno inviato una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per lanciare un un grido d’allarme sulla situazione del quotidiano. Questa l’iniziativa dei giornalisti del quotidiano che “ha appena celebrato i suoi 130 anni” e che, come si legge nella missiva affidata al Comitato di redazione e pubblicata oggi sul quotidiano, “dal 24 settembre scorso rientra nel provvedimento di sequestro-confisca al quale sono stati sottoposti i beni dell’editore e imprenditore catanese Mario Ciancio Sanfilippo, sotto inchiesta per presunto concorso esterno in associazione mafiosa”.

“Un’accusa dalla quale gli auguriamo di potersi difendere in tutte le sedi, ma le cui conseguenze ricadono, drammaticamente, sul prestigio di una testata che, come Lei sa, è da sempre una delle voci più autorevoli dell’informazione al Sud e segue e tutela le comunità di Puglia e Basilicata”.

“Caro Presidente, scrivono i giornalisti, il provvedimento di confisca non colpisce tanto e solo un’azienda editoriale, sorte oltretutto condivisa dai colleghi del quotidiano La Sicilia. A essere penalizzata è anche l’informazione, quella stessa che Ella ha più volte indicato – specie in questi ultimi tempi – come un bene prezioso e imprescindibile di ogni democrazia e che, in Italia, ha la sua più alta tutela nell’art. 21 della Costituzione”. I giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno aggiungono che “trascorreranno le Feste natalizie senza stipendio né tredicesima. Sorte condivisa con tutti gli altri lavoratori del nostro quotidiano”.

LOSACCO (PD): "GARANTIRE AL MEGLIO CONTINUITA' AZIENDALE" - "Gazzetta è più di una testata informativa, da 130 anni è un simbolo della città di Bari e della Puglia. Bisogna trovare una soluzione per garantire l'esistenza del giornale, per i giornalisti e i lavoratori che trascorreranno le festività natalizie ancora senza stipendio."
Così sulla sua pagina facebook, il deputato barese del PD Alberto Losacco.

"Già a settembre avevamo sollecitato il sottosegretario all’editoria Vito Crimi ad aprire un tavolo delle parti interessate, al fine di garantire al meglio la continuità aziendale, dopo che la gestione del gruppo editoriale era passata nelle mani degli amministratori giudiziari del Tribunale di Catania. Purtroppo però da parte del Governo, che proprio in queste ore cancella gli strumenti pubblici per la tutela della pluralità informativa, non mi sembra sia giunta l’attenzione che una testata con la storia e l’importanza della Gazzetta meritava. La Puglia e Bari non possono assolutamente privarsi della Gazzetta, che deve essere messa nelle condizioni di lavorare al meglio, come hanno chiesto i giornalisti nel loro appello al Presidente Mattarella. Ciascuno faccia la propria parte."

MARMO (FI): "PAGINA DI STORIA DELLA PUGLIA" - "Nota del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo. “La Gazzetta del Mezzogiorno non è solo un giornale, ma una pagina di storia della Puglia. E’ una realtà occupazionale rilevantissima, è una delle voci più autorevoli della nostra regione. Fa rabbia assistere all’impasse in cui versa a seguito delle vicende giudiziarie che interessano l’editore e abbiamo tutti il dovere di dare il nostro contributo affinché si possa prevedere il rilancio del giornale e restituire quella necessaria serenità ai giornalisti e a tutti i dipendenti. Diamo fin da ora la nostra disponibilità a fare ogni cosa che possa essere utile e di nostra competenza per uscire dal tunnel che sta costringendo i dipendenti a lavorare senza percepire lo stipendio. Esprimiamo la nostra più sincera solidarietà ai giornalisti e a tutti i lavoratori dello storico giornale, che continuano tra mille difficoltà ma con tanta passione ad informarci, a farci riflettere, a creare spunti di dibattito che aiutano la società ad evolversi consapevolmente”.

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