A Taranto un nuovo aiuto contro l’usura e il racket

TARANTO - A causa della crisi anche a Taranto sono sempre più i privati cittadini, ovvero artigiani, agricoltori e commercianti, che non riescono a onorare i propri debiti, una situazione disperata che, nei casi più estremi, può spingere persino al suicidio.

Eppure esiste una via di uscita legale: la Legge 3/2012, la cosiddetta “Legge salva suicidi” emanata proprio per risolvere le crisi da sovraindebitamento.

La legge 3/2012 prevede, infatti, la possibilità di rivolgersi al Tribunale a seguito di una crisi da sovraindebitamento: in caso di situazione di effettiva difficoltà economica, accertata dal giudice e dall’esperto contabile, il debitore può proporre ai creditori – privati, banche o Equitalia – un “piano di rientro” che tiene conto delle sue reali possibilità economiche e disponibilità patrimoniali.

In questa fase della procedura viene assistito da uno degli Organismi di Composizione della Crisi (OCC) accreditati dal Ministero della Giustizia, composti da professionisti le cui capacità e sensibilità giocano un ruolo fondamentale per la migliore riuscita dell’operazione.

Sul nostro territorio opera l’OCC (Organismo di Composizione della Crisi) “I Diritti del Debitore Segretariato Sociale del Comune di Torricella” che ha anche una sede operativa a Taranto; questo OCC è iscritto dal Ministero della Giustizia al n.217 del Registro Organismi deputati a gestire procedimenti crisi da sovraindebitamento Art 4 DM 202/2014.

L’iniziativa è stata presentata dal presidente, il commercialista Giuseppe Gianfreda, in occasione di un corso di approfondimento sulla “Legge salva suicidi” tenuto, presso la sede tarantina dell’organismo, dal dottore Alessandro Salvatore di Catania, uno dei massimi esperti nazionali della materia.

«Il nostro Organismo di Composizione della Crisi – ha spiegato il presidente Giuseppe Gianfreda – è composto da professionisti di comprovata esperienza che hanno sviluppato una particolare sensibilità e disponibilità nei confronti di chi vive il disagio di un sovraindebitamento, non a caso il nostro è un “Segretariato sociale”, distinguendosi così da altri OCC: la nostra mission principale, infatti, è la tutela dei diritti del debitore sanciti dalla Legge».

«Nel percorso previsto dalla Legge Salva Suicidi il ruolo dell’OCC è fondamentale – ha poi detto Giuseppe Gianfreda – perché da un lato deve disporre di professionalità di elevatissimo livello, in grado di analizzare la documentazione sulla situazione debitoria e relazionarsi con il magistrato, da un altro deve saper approcciare con il dovuto tatto il debitore: spesso, infatti, si tratta di persone terrorizzate che vivono il loro dramma in solitudine, vittime dei metodi “poco ortodossi” utilizzati per costringerli a pagare i debiti».

Giuseppe Gianfreda ha concluso annunciando che «l’OCC “I Diritti del Debitore Segretariato Sociale” ha avviato accordi di collaborazione con organizzazioni di volontariato del territorio che condividono questo approccio “sociale”: l’associazione di volontariato “Securitas Mundi” e l’Associazione “AntiRacket Taras” che gestisce da anni in Città Vecchia a Taranto lo Sportello Comunale Anti Racket-Usura».

Presente all’incontro, infatti, anche il commercialista Alfredo Cerabino, presidente dell’associazione “Securitas Mundi”: «abbiamo già aiutato numerose persone che, non riuscendo più a onorare i propri debiti, vivevano una situazione disperata – ha raccontato il dottor Alfredo Cerabino – uomini e donne spesso vessati da personaggi senza scrupoli che avevano imposto loro tassi usurai: grazie alla Legge salva suicidi oggi stanno uscendo da questo incubo!»

Tutti gli interessati possono rivolgersi alla sede tarantina dell’OCC il Segretariato Sociale “I Diritti del Debitore“, in via Anfiteatro n.5 (info 0997387192 o mail occtorricella@libero.it) dove riceveranno una consulenza, gratuita e senza impegno alcuno, da parte di professionisti che potranno valutare la possibilità di applicare i benefici della Legge 3/2012, la cosiddetta “Legge salva suicidi” per uscire da una situazione di sovraindebitamento.

La Legge 3/2012 “salva suicidi”

Le disposizioni della “Legge salva suicidi” si rivolgono ai soggetti non fallibili, ovvero privati che non svolgono attività professionale o imprenditoriale (o che, pur svolgendole, hanno contratto debiti per motivi estranei ad esse) e ad enti e imprese che svolgono piccole attività commerciali e che quindi sono escluse dalla possibilità di ricorrere alla Legge Fallimentare.

Non possono usufruire della “Legge salva suicidi” i soggetti sottoposti a procedure concorsuali, coloro che abbiano usufruito della legge negli ultimi 5 anni o che, pur ammessi ai benefici, ne sono decaduti per insolvenza.

Il piano prevede le scadenze e le modalità di pagamento dei creditori, suddivisi in classi, le eventuali garanzie rilasciate per l’adempimento dei debiti, le modalità per l’eventuale liquidazione dei beni; il piano, inoltre, può anche prevedere l’affidamento del patrimonio del debitore ad un fiduciario per la liquidazione, la custodia e la distribuzione del ricavato ai creditori.

Per la redazione del piano di rientro il debitore è obbligato ex lege a fornire tutta la documentazione necessaria per la quantificazione del debito e mettere a disposizione i propri beni e patrimonio: la procedura prevista dalla Legge 3/2012 è complessa e richiede, per il professionista incaricato, la perfetta conoscenza della posizione debitoria di chi vuole accedervi.

In base alla Legge 3/2012 i creditori non riceveranno l’intera somma cui hanno diritto, ma solo la parte che realisticamente il debitore può permettersi di pagare.

Tra i creditori si possono annoverare anche le banche: se, a titolo esemplificativo, un privato ha contratto un mutuo di 100.000 euro che non riesce più a pagare a causa di un’effettiva difficoltà economica, egli può proporre all’istituto una riduzione della somma. Molto spesso alla banca, a causa della crisi del settore immobiliare, converrà raggiungere un accordo con il cittadino piuttosto che vendere l’immobile all’asta. Lo stesso discorso vale per Equitalia che, non potendo effettuare un pignoramento sulla prima casa, così riuscirebbe a rientrare in possesso almeno di una parte della somma.

Per quanto riguarda i fornitori, la legge salva-suicidi prevede delle agevolazioni fiscali in quanto questi percepiranno delle cifre inferiori rispetto a quelle pattuite precedentemente.

La “Legge salva suicidi” L. 3/2012 stabilisce tre diverse modalità di assolvimento dei propri doveri nei confronti dei creditori, ovvero:

- piano del consumatore: è il debitore, ovvero il privato cittadino, a proporre un piano di pagamento rateizzato dell’importo dovuto ai creditori; la proposta dovrà essere omologata dal Tribunale;

- accordo del debitore: enti e imprese non fallibili, ma anche privati cittadini, presentano il proprio piano di pagamento che dovrà essere accettato dal 60% dei creditori ed omologato dal Tribunale;

- liquidazione del patrimonio: il debitore cede il proprio patrimonio per il pagamento del debito, nella misura delle proprie reali disponibilità. I beni esclusi dalla cessione al creditore sono quelli non pignorabili, i crediti necessari per alimentazione e mantenimento, e quelli derivati da stipendio nella misura di quanto necessario per il mantenimento della famiglia.
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