Moda e rock, le 'visioni' di Marisa

di FRANCESCO GRECO - UGENTO (LE). Moda e rock: le contaminazioni sono infinite, i due mondi contigui, le sovrapposizioni ontologiche, naturali. Rihanna, per esempio, è una star del pop e testimonial di linee di outfit.

Ma senza andare negli USA, la creatività è anche qui, in casa nostra. E grazie ai mezzi telematici che rendono il mondo un piccolo villaggio globale, può farsi conoscere in ogni angolo del pianeta.

La giovane fashion design, modellista e fotografa Marisa Causo (23 anni), ha dilatato esteticamente la passione per il rock per creare un mood stilistico originale e sorprendente.

Allieva della “Calcagnile Academy”, la storica scuola di moda di Lecce che da decenni forma le migliori professionalità del settore, che poi “emigrano” presso i marchi nazionali, Marisa ha intitolato “Disorder” la sua collezione, prendendo spunto dalla musica di un gruppo post-punk, “per dare sfogo ai movimenti del corpo e dell’anima”.

Risposta: "Nella Calcagnile Academy mi son trovata bene sin da subito. Insegnanti come spiriti guida, capaci nel far rivelare e mandare avanti ogni predisposizione. Come hanno fatto con me e ho trovato grande sintonia con la mia cifra stilistica".

D. Il rock più trasgressivo ispira la tua arte: segue da sempre il punk e che gruppo è?
R. "Purtroppo non suono, ma cerco di riportare sempre qualcosa di quello che mi lasciano i live e i concerti. Nell'ultima collezione la presenza del rock è spudorata. Disorder (disturbo) è una canzone dei Joy Division ed è il titolo della collezione. Non è prettamente ispirata a loro ma al genere".

D. Creazioni quindi espresse da un’idea di movimento? 
R. "Le creazioni sono in movimento perché messe su soggetti che si scuotono e fanno scuotere. Movimenti che servono a scomporsi e a ricomporsi". 

D. Oltre all’ecopelle, che altri materiali usa?
R. "L'ecopelle in questi casi la fa da padrona come i jeans e le reti. Ho introdotto anche del neoprene e della lana per creare consistenze diverse e diverse emozioni".

D. Cavi elettrici e piatti della batteria finiscono sui vestiti, come reagisce la gente?
R. "La collezione è ispirata a un target di giovani amatori del rock\punk che non hanno paura di osare, di esibirsi, ma anche di esporre per strada la loro arte, come se fosse un marchio di riconoscimento. Abbastanza lontano dall'abbigliamento anni '70, rivisitato insieme al genere che si rinnova".
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