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Intanto il premier libico ha incontrato a Istanbul il presidente turco Erdogan. Sembra reggere quindi nel paese la fragilissima tregua. E' infatti in vigore dalla mezzanotte il cessate il fuoco, che il capo del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico (Gna), Fayez al Serraj, ha accettato di buon grado. Alla proposta, avanzata in queste ore da Turchia e Russia, hanno aderito anche le forze del generale dell'Est, Khalifa Haftar.
Il governo di Serraj denuncia comunque violazioni "a Salaheddin e Wadi Rabie pochi minuti dopo la sua entrata in vigore" e ribadisce che "la piena attuazione del cessate il fuoco potrà avvenire solo con il ritiro dell'aggressore da dove è venuto", in riferimento al generale Haftar. Lo si legge in un comunicato del governo di Tripoli diffuso in mattinata. "In caso di ulteriori violazioni - si avverte - il Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico non resterà a guardare e la sua risposta sarà violenta e ferma".
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