Tra divieti e decreti dilaga il gioco illegale: che tipo di pericoli si nascondono nell’oscurità dei giochi?


Il mondo del gioco online è vasto e variegato. E non è esente da pericoli, che riguardano tanto gli operatori legali coinvolti, tanto i giocatori, spesso vittime inconsapevoli di truffe e rischi vari. Una vera e propria piaga da estirpare, quello del gioco online illegale. Tanto più in Italia, dove le pagine di cronaca giudiziaria si stanno sempre più arricchendo di notizie sulle attività illecite delle organizzazioni criminali che hanno messo proprio il gioco nel mirino. Le inchieste fanno fatica a contarsi e i rischi aumentano quanto più aumenta il proibizionismo. Questa strada, battuta dalle istituzioni governative e regionali, si è rivelata essere la più fragile: aumentando i paletti sulla filiera illegale si è creato il risultato opposto, cioè si è dato agio alla filiera illegale di dilagare. Soprattutto online, come dimostrano anche i dati che durante il lockdown non hanno fatto registrare alcun aumento del fatturato per la filiera legale. L’ombra dell’illecito si aggira come uno spettro. A questo proposito si possono addurre degli esempi.

Come è noto in Italia è in vigore, dal 2018, il Decreto Dignità, che ha imposto stringenti vincoli agli operatori di gioco circa la pubblicità, diretta e indiretta. Una misura, quella del contestato articolo 9, che è andata in netto favore dell’illegale, laddove la pubblicità viene sbandierata senza filtri e di conseguenza aumentano esponenzialmente i rischi per gli utenti, anche in termini di gioco d’azzardo patologico. Ancora: in alcune realtà regionali, ormai da tempo, vi sono forti limitazioni al gioco d’azzardo. Regione leader in questa sorta di democrazia proibizionista è il Piemonte, che ha una legge sul GAP dal 2016. Nello stesso anno, in Regione, la Guardia di Finanza aveva sequestrato 51 apparecchi illegali, diventati, a inizio 2019, ben 251. Online i dati si amplificano sempre più: dal 2006 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli passa al setaccio ogni portale, provvedendo, tramite una apposita Blacklist, ad oscurare i portali illegali. A giugno 2020 il totale di questi portali è stato di 8886, con un aumento di oltre centocinquanta portali rispetto all’ultimo aggiornamento di marzo 2020. Esempi, questi, che conducono necessariamente all’unico risultato possibile: secondo le stime dell’Antimafia, il gioco illegale ha una quota mercato di 20 miliardi, pari al 20% della filiera legale. A rischio c’è tutto un sistema, ma soprattutto il giocatore. Cosa si rischia, su un portale illegale?

Frodi, furti di dati, vincite non garantite, e soprattutto il grande pericolo della ludopatia, non essendo i siti illegali muniti delle più semplici strumentazioni delle politiche di Gioco Responsabile. Il danno è inquantificabile per tutti gli attori in campo: anche l’Erario perde la sua grossa fetta di torta. E risultano così in difficoltà anche tutti gli esempi virtuosi della filiera online. Su tutti i casinò online sicuri, la vera calamita per milioni di giocatori e, più in generale, il vero motore del gioco d’azzardo in Italia. Occorrerà, per questo, continuare a lavorare nella sola direzione possibile: quella del contrasto all’illegale. Ne va del bene di tutte le parti in causa.
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