Gli esports più giocati del 2021

(Pixabay)
Da diversi anni a questa parte se ne sente parlare sempre con più insistenza nell’ambito videoludico. Si tratta degli esports, un vero e proprio fenomeno di massa sorto intorno al 2012 ed esploso definitivamente nel 2018, quando si è arrivati ad oltre 200 milioni di persone tra gamer veri e propri e semplici spettatori dei videogame. Entro il 2024 ci saranno in giro per il mondo mezzo miliardo di ragazzi che sublimano la loro passione per il gioco virtuale e attualmente esistono già associazioni e regole che gestiscono l’industria dei videogiochi a livello mondiale. Cosa sono esattamente gli esports, però?

Con questo termine si indicano generalmente videogiochi che entrano a far parte di una dimensione agonistica. I gamer che vi approcciano sono dei professionisti, che si allenano quotidianamente con il controller per mestiere, magari perché rappresentanti di una determinata lega o società che partecipa a tornei ufficiali per ragioni di marketing. Lo spirito che permea gli esports è discusso ancora oggi, anche a livello mediatico, ma ciò che è certo è che prima o poi vedremo anche i videogiochi nel programma delle discipline olimpiche.

Esistono alcuni titoli, nella fattispecie, che hanno forgiato quello che è diventato il business degli esports. In primi c’è stato “Fortnite”, ma nel 2021 sembrano essere stati altri i giochi che sono andati per la maggiore, a cominciare da “League of Legends”. Stiamo parlando di una community da 300 milioni di giocatori, un dato forse mai riscontrato prima per un singolo videogioco. Già a metà gennaio hanno preso il via diverse competizioni professionistiche a livello regionale, che hanno goduto di un pubblico stabile, anche se collegato agli eventi solo via streaming. Anche “Counter-Strike: Global Offensive” sta conoscendo il suo momento di gloria: nei primi mesi dell’anno sono stati allestiti almeno 80 tornei che hanno distribuito quasi 4 milioni di dollari ai migliori gamer sulla scena.

Sebbene abbia registrato un numero di spettatori inferiore rispetto al passato, “Fortnite” ha fornito il terzo montepremi più grande del 2021, tenendo viva la propria “fanbase”. Il titolo, però, avrebbe indubbiamente bisogno di una svecchiata, un po’ come quelle alle quali è abituato “Call of Duty”, che invece ha avviato subito con successo la propria lega competitiva, radunando appassionati e aficionados soprattutto su Twitch. I montepremi garantiti dai tornei di “Call of Duty”, ad ogni buon conto, non risultano ancora essere tra i più elevati.

E il calcio? Il titolo videoludico più noto per quel che concerne le simulazioni calcistiche è forse FIFA, ma l’ultima edizione del gioco si sarebbe posizionata solo al nono posto tra i videogiochi “più visti” del 2021, con un milione e mezzo di ore che hanno intrattenuto migliaia di spettatori tra le varie piattaforme di condivisione video. I giochi virtuali dedicati allo sport saranno sicuramente in prima linea tra quelli che saranno ammessi alle Olimpiadi, pertanto il dato è destinato a crescere in futuro. In generale, comunque, i portali di streaming sono una manna dal cielo per chi vuole scoprire giochi nuovi o capire le dinamiche di quelli che vorrebbe approfondire: non ci si limita ai classici videogame, in quanto gli streamer possono presentare al loro pubblico anche un’intera gamma di Live Roulette, ad esempio. Molti altri giochi interattivi che richiedono azioni combinate in tempo reale riempiono i palinsesti di Twitch o Youtube.

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