1944, i sovietici da Bari al Nord Italia

di NICOLA ZUCCARO - Dalla primavera del 1944, Bari divenne il punto di riferimento per numerose operazioni svolte dai militari e dai partigiani sovietici, da poter svolgere nelle zone del Centro e del Nord Italia, non ancora liberate dall'occupazione nazifascista. Il capoluogo pugliese, oltre ad un Porto già utilizzato dagli anglo-americani, disponeva anche di un aeroporto militare altrettanto strategico per delicate missioni aeree.

Da Bari-Palese decollavano i velivoli del Gruppo dell'Aviazione (AGON), composto da piloti russi alloggiati dal 15 luglio 1944 presso un edificio scolastico ubicato a pochi chilometri dalla base aerea. Il gruppo, composto da circa 200 militari, operava con aerei da trasporto militare contenenti carichi da destinare ai partigiani jugoslavi e scortati da aerei da combattimento.

Si trattava dell'unica formazione militare impegnata al di fuori dell'Urss per missioni speciali nell'interesse di un altro Stato. Venne così a crearsi un rapporto speciale fra gli aviatori russi e i cittadini del capoluogo pugliese, alla pari di quello, già da tempo consolidato, con gli inglesi e con gli americani.

Da Bari partirono anche degli aiuti destinati ai partigiani italiani, resi particolarmente difficoltosi dalle asperità montuose delle zone dove questi si concentravano per fronteggiare le pericolosità provenienti dalle truppe nazifasciste.
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