Sarah, "Sabrina è innocente"

di Roberta Calò
Dopo l’arresto per concorso in concorso in sequestro di persona ed omicidi ai danni della cugina Sarah, Sabrina Misseri si scaglia contro il padre Michele che l’ha incriminata con la sua confessione. Sabrina chiede un confronto faccia a faccia col padre: ”Voglio vedere se mio padre avrà il coraggio di accusarmi guardandomi negli occhi”. I legali della ragazza, Vito Russo ed Emilia Velletri, sono decisi a dimostrare l’inaffidabilità delle dichiarazioni di Michele Misseri e l’innocenza della ragazza che non ha mai confermato la versione del padre.
I due avvocati, infatti, sono decisi ad impugnare l’ordinanza di custodia cautelare voluta dalla procura ed emessa dal gip al termine dell'udienza di convalida del fermo di Sabrina; resta solo da decidere se farlo dinanzi al tribunale del Riesame o rivolgendosi direttamente alla Cassazione.Ulteriori sviluppi si avranno domani con l’udienza presieduta dal gip di Taranto Martino Rosati che deciderà se convalidare il fermo, non convalidare il fermo ma trattenere l’indagata in carcere con un provvedimento restrittivo o scarcerare la ragazza se reputa che non sussistano i presupposti previsti dalla legge.I legali di Sabrina contrasta qualsiasi fonte accusatoria nei confronti della sua assistita: ” Michele Misseri viene imboccato dal suo difensore perché una persona così imprecisa e non acculturata non può essere così puntuale nel fornire una ricostruzione dei fatti di questo tipo. Quale ruolo vuol avere Misseri, quello di collaboratore per aver sconti di pena?”. Di Mariangela Spagnoletti, amica della vittima e di Sabrina, invece, dice: ” ritengo strano che ricordi tutto con precisione. I suoi ricordi nitidi mi fanno capire che voglia uscire da questa vicenda per il vociare del paese perché teme la pubblica opinione”.
Cosima Misseri avrebbe scritto una lettera alla figlia per offrirle un supporto morale e incolpa il marito per la distruzione della loro famiglia: ”Michele me lo possono anche abbandonare in cella per sempre. Ma Sabrina non c'entra, devono crederle”. In egual modo Valentina difende la sorella: “Mia sorella non sarebbe mai stata capace di una tale abnormità, mia sorella che io ho visto disperarsi durante le varie ricerche di Sara ha sempre detto le stesse cose. Se fosse vera questa atrocità - dice - mia sorella e mio padre si sarebbero smentiti a vicenda con la storia delle telefonate sul cellulare di Sara. Cosa ci sarebbe stato di meglio che, essendo complici, mettersi d'accordo sulla ricostruzione, sugli alibi, sui tempi e i modi della scomparsa?”.
Intanto, numerose sono le persone che nella giornata di oggi continuano ad arrivare ad Avetrana spinti un po’ dalla curiosità un po’ dall’incredulità circa i ripetuti colpi di scena su questa triste vicenda.

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