Ruby: Berlusconi, le ho dato i soldi per non farle fare la prostituta

di Roberta Calò. "Non c'è questa accusa infamante e non c'è nulla di reale perchè la stessa ragazza che avrebbe dovuto essere la vittima ha dichiarato sempre, ha giurato, ha sottoscritto, il fatto di non aver avuto avance da parte mia. La ragazza ha raccontato davanti a me e a tutti una storia dolorosa che ci ha persino commosso".
"L'avevo aiutata - spiega il Premier - e le avevo persino dato la possibilità di entrare in un centro estetico con un'amica che lei avrebbe potuto realizzare se portava il laser antidepilazione per un importo che a me sembrava di 45mila euro. Invece lei ha dichiarato di 60mila e io ho dato l'incarico di darle questi soldi per sottrarla a qualunque necessità, per non costringerla a fare la prostituta, per portarla anzi nella direzione contraria".
Questa l'ultima eclatante versione del Cavaliere a proposito del caso Ruby.
Una versione confermata anche dalle passate testimonianze della ragazza la quale nelle interviste passate aveva dichiarato: "La mia amica gli aveva detto che ero una giovane in difficoltà, e lui era interessato ad ascoltarmi. Questo mi ha colpito perchè non era obbligato a differenza di tanti psicologi incontrati in comunità".
Dunque il Premier sembra indossare egregiamente i panni del buon samaritano, impegnato nella difesa delle povere ragazze. Inspiegabile a tal proposito come mai gli aiuti giungano solo in favore di persone di sesso femminile con determinati requisiti fisici.
"In un paese civile - continua Berlusconi elargendo perle soggettive di psicologia spicciola - le intercettazioni non possono essere portate a processo perché manipolabili e poi quando si parla al telefono sul far della notte si è più in una zona onirica che nella zona della realtà".

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