Ultimo addio a Valeria. Il padre: “esempio per giovani che non si arrendono”

VENEZIA - Venezia è in lutto per la scomparsa di una delle sue figlie migliori. Stamani nel capoluogo veneto si è svolta la cerimonia laica in ricordo di Valeria Solesin, scomparsa tragicamente nell'attentato di Parigi. "Valeria è come se fosse una nostra figlia. Siamo presenti oggi per dire che non è stata uccisa in nome del nostro Dio ne in nome della nostra religione, ne in nostro nome". Così il presidente della comunità islamica di Venezia, Mohamed Amin Al Ahdab, mentre si sta recando in Piazza San Marco dove si celebreranno tra poco i funerali di Stato di Valeria Solesin. "Siamo presenti in piazza in questo funerale - ha aggiunto - per stare vicini, per solidarietà, per condividere con la città amori e dolori. Questo è un fatto che ci addolora veramente tantissimo".

Qualcuno ha atteso, all'ingresso della zona delimitata dalle transenne, con una rosa bianca in mano, qualcuno si è confuso invece in mezzo alla folla di gente comune, alcuni dei quali giunti a Venezia da lontano, come ad esempio da Napoli: gli amici di Valeria Solesin accorsi in Piazza San Marco per i funerali della ricercatrice veneziana uccisa a Parigi, sono però d'accordo che quella odierna non è la giornata adatta per rilasciare dichiarazioni.

Padre, esempio giovani che non si arrendono - ''Qualcuno ci ha detto in questi giorni che la nostra famiglia ha rappresentato un esempio di compostezza e dignità quasi che noi potessimo significare un esempio per molti. Se questo e' appena lontanamente vero, dico che questo era dovuto e dedicato a tutte le Valerie e Andrea che lavorano, studiano, soffrono e non si arrendono''. Lo ha detto il papà di Valeria, Alberto, parlando durante i funerali della figlia.

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