Bindi, "Riina gode della massima assistenza sanitaria" VIDEO

ROMA - Totò Riina, secondo quanto “accertato” da una missione della Commissione antimafia a Parma che si è tenuta ieri, ha “da sempre goduto della massima assistenza sanitaria ed anzi l’attuale situazione sembrerebbe addirittura mutata in meglio rispetto al maggio 2016 quando era stata apprezzata dalla Suprema Corte”. A dichiararlo la presidente della commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, che ha riferito in Commissione sull’esito del sopralluogo svolto ieri presso l’Ospedale Maggiore di Parma, dove è ricoverato in regime di 41 bis, il boss mafioso.

Le condizioni di salute di Riina, ha sottolineato Bindi, risultano essere “imprevedibili ma stazionarie tanto da far avanzare l’ipotesi di un suo ritorno in cella”. Ma anche in questo caso, ha aggiunto la presidente dell’antimafia, nella struttura penitenziaria il boss potrebbe godere di un livello di “cura e assistenza continua identica o superiore a quello di cui potrebbe avvalersi in regime di libertà o di detenzione domiciliare, assicurandogli così una vita dignitosa ed una morte dignitosa” quando questa sopraggiungerà. Tranne che, ha sottolineato Bindi, non si voglia introdurre una sorta di “diritto a morire fuori dal carcere non previsto dalle leggi vigenti”.

E tutto ciò in presenza di una situazione nella quale il capo mafia “continua a mantenere un alto stato di pericolosità e una piena condizione di manifestare le sue volontà”, un uomo che non ha, peraltro, “mai dato segni di ravvedimento”.

Secondo la commissione parlamentare Antimafia per Riina, quindi, è assicurato il suo diritto ad una assistenza dignitosa in carcere, con una cella che verrà ampliata e fornita di nuove e più moderne strutture sanitarie mentre “preoccupazione” è stata espressa per altri detenuti in 41 bis le cui celle non sempre risulterebbero adeguate, soprattutto nel futuro, alle loro condizioni di salute.

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