Agricoltura, M5S: l'assenza delle politiche per il vino penalizza il comparto italiano

VERONA - “L’ultimo Governo ha lasciato incompiute tante politiche sul mondo del vino, ad iniziare dai numerosi decreti attuativi non ancora emanati relativi al cosiddetto Codice Unico”. A dichiararlo è il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate in visita al Vinitaly, la più grande manifestazione dedicata al vino, con i colleghi 5 Stelle Chiara Gagnarli e Filippo Gallinella. Lunghissimo l’elenco che l’ex capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera fa dei provvedimenti ancora in attesa di approvazione: “varietà utilizzabili (art.5), vigneti storici e eroici (art.7), istituzione e tenuta schedario vitivinicolo (art.8), prodotti vitivinicoli biologici (art.20), procedure conferimento DOP e IGP (art.32), rivendicazione produzioni (art.37), Segreteria Comitato Vini (art.40), Consorzi di Tutela (art.41), norme in materia di etichettatura (art. 43), utilizzo denominazioni (art.44), contrassegno e sistemi di tracciabilità alternativi (art.48), denominazione e preparazione aceti (art.49), ulteriori pratiche su aceti (art. 52 e 53), dichiarazioni obbligatorie e documenti di accompagnamento (art. 58), organismo unico e controlli (art.64), esami analitici e organolettici (art.65) e controllo produzioni varietali (art.66)”.

“Se la politica continua ad essere assente, non portando a termine quelle riforme normative attese dalla filiera vitivinicola – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – come farà il comparto del vino ad imporsi sul mercato mondiale e a non perdere posizioni nei confronti dei Paesi concorrenti, Francia in primis? Diviene, pertanto, sempre più urgente provvedere a dare risposte concrete agli operatori del settore, sostenendo i loro sforzi sulla qualità e la capacità produttiva”.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto