Adamo: "La Fiera del Levante riacquisti la sua centralità"

BARI - Dichiarazione congiunta di Sergio Adamo, Commissario dell’Unione di Centro per la Città di Bari e del segretario provinciale dell’Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro, Filippo Barattolo.

Imprenditori, commercianti, operai, scenografi e architetti al lavoro. È la bellissima scenografia a cui si assiste appena varcato l’ingresso e camminando lungo i viali della Fiera del Levante che si accinge a tagliare l’ottantaduesimo nastro. Una edizione speciale si prepara a vivere la Città Metropolitana, quella della rinascita. Un risorgimento sull’impronta della collaborazione tra pubblico e privato che sarà inaugurato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. L’ultimo Presidente del Consiglio pugliese che ha inaugurato la Fiera è stato Aldo Moro nel 1975. Semplici coincidenze o no, procede dunque sotto i migliori auspici il debutto della 82^ Campionaria Generale Internazionale che per i baresi e il Paese rappresenta l’appuntamento politico ed economico tra i più importanti da cui far ripartire il nuovo anno lavorativo. Le sfide che la attendono sono tante e ambiziose. La fiera per un territorio è il principale strumento di sviluppo, di penetrazione commerciale e di marketing per le imprese e per il suo tessuto produttivo. Non sono sfide da poco. Il riposizionamento nel panorama internazionale e italiano affinché possa cogliere tutte le opportunità che rinvengono dalla sua vocazione è uno dei punti di partenza. La Fiera del Levante necessita di riacquistare la sua centralità nel sistema fieristico italiano, europeo con lo sguardo rivolto verso il Mediterraneo e i Balcani. La sfida della globalizzazione e dell’internazionalizzazione a cui è chiamato il tessuto economico e produttivo del territorio può trovare concrete risposte nel sistema fieristico se lo stesso è pensato in un’ottica di filiera con altre fiere italiane ed europee. Se cresce la Fiera cresce anche la città e viceversa. Il quartiere fieristico dovrebbe vivere tutto l’anno con fiere specializzate. La campionaria da sola non basta. Dovrebbe avere l’ambizione di ospitare spettacoli e manifestazioni culturali. Bisogna pensare alla Fiera come a un luogo multifunzionale. Potrebbe essere una location per il Bifest. E poi andrebbero rivisti gli orari di apertura e chiusura della fiera. Se la fiera resta aperta dalle ore 9,00 alle 21,00 i visitatori, espositori e cittadini resteranno relegati in Fiera. Portando gli orari a 11,00 -18,00 avrebbero la possibilità di vivere la città di Bari nella sua complessità. Si attuerebbe uno scambio virtuoso tra tra la Fiera e il capoluogo regionale.

Infine altro fattore importante dell’incoming fieristico si conquista sul fronte della modernità dei quartieri, della loro fruibilità, oltre all’eccellenza delle manifestazioni. Anche il sistema di viabilità va rivisto al servizio della Fiera. Fiera e trasporti è un connubio imprescindibile, devono operare alla stessa velocità.

La città di Bari è l’unica città del centro sud che può vantare un quartiere fieristico di fronte al porto, (anch’esso da rilanciare e riqualificare), a 15 minuti dall’aeroporto, a due passi dal centro.

La Fiera del Levante è per la città di Bari un gioiello da restaurare, vivere e mostrare, non da cassaforte.

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