Alessandra Celentano (intervista): «La danza è la vita di chi la ama… danzare è l’espressione del corpo e dell’anima»


di NICOLA RICCHITELLI – Quest’oggi si va nella scuola più famosa di Italia, la scuola che ha fatto la fortuna di numerosi artisti, da Emma Marrone ad Alessandra Amoroso, passando per Annalisa Scarrone, Valerio Scanu, Marco Carta, ma anche ballerini, dal vincitore dell’edizione 2016/2017 Andreas Muller, Stefano De Martino, Anbeta Toromani, solo per citarne alcuni.

L’ospite di quest’oggi ha fatto la storia di questo programma – sempre presente dall’edizione 2003 - da tanti amata da altri meno, anche se tutti concordano sulla sua coerenza e sulla sua preparazione, frutto di una carriera che l'ha vista calcare i teatri più importanti del mondo, fino a divenire maître de ballet – per i meno esperti della materia, il maître de ballet è una sorta di maestro di balletto, responsabile del livello di abilità di tutti i ballerini presenti nella compagnia. Generalmente è incaricato di seguire giorno per giorno la compagnia, facendo fare pratica ai ballerini, insegnando loro nuove figure e ampliando così il loro repertorio soprattutto in vista della preparazione di un balletto -  nei maggiori teatri d'Italia: Teatro alla Scala di Milano, Teatro dell'Opera di Roma, Teatro Comunale di Firenze e Teatro San Carlo di Napoli.

Sulle pagine del Giornale di Puglia quest’oggi abbiamo il piacere di ospitare la Maestra Alessandra Celentano.           

Maestra Celentano, cos'è la danza e che vuol dire danzare?
R:«La danza è la vita di chi la ama ma non solo! Danzare è l’espressione del corpo e dell’anima».

Perché ha deciso di fare della danza la sua vita?
R:«Non l’ho deciso io, l’ha deciso lei. È stato tutto molto naturale».

Che differenza c'è tra danzare e ballare?
R:« È la stessa cosa. La definizione cambia in base agli stili di danza».

Per lei insegnare danza significa?
R:«Trasferire tutto il mio sapere ai giovani in modo molto generoso».

C'è qualcosa che le manca della sua vita da ballerina?
R:«Direi di no perché ho avuto e dato tanto nella mia carriera».

Quando una ballerina o un ballerina può sentirsi tale?
R:«Quando ha tutti i requisiti che necessitano, che sono sicuramente tanti: il fisico, la tecnica, l’artisticità e molto altro ancora».

E lei? Qual è stato il momento in cui ha capito che nella sua carriera si sarebbe tolta diverse soddisfazioni?
R:«Volta per volta, non c’è stato un momento specifico. Non si può sapere prima!».

La sua carriera l'ha portata a danzare nei teatri più importanti del mondo. Che si prova nei minuti che precedono l’apertura del sipario?
R:«Un sentimento misto a emozione, paura, gioia... le famose farfalle allo stomaco. È anche il bello di questo lavoro!».

Le è stato così difficile portare il suo concetto di danza in un contesto quale quello di “Amici”?
R:«È sempre difficile, aldilà del contesto di Amici».

Quale fu la molla che la spinse ad accettare Amici?
R:«Il fatto di lavorare con dei ragazzi molto giovani e perché ho comunque continuato a fare il mio lavoro! La danza è una, non cambia che sia teatro, televisione o qualsiasi altro contesto».

Spesso in queste edizioni è stata accusata di esprimere giudizi al limite della cattiveria. Qual è appunto il confine tra cattiveria, severità e coerenza?   
R:«Basta togliere cattiveria, tutto il resto va bene! Aggiungerei professionalità, consapevolezza, disciplina e soprattutto verità perché il ruolo dell’insegnante è questo: non si possono creare delle illusioni perché i giovani poi dovranno affrontare il mondo spietato del lavoro, dove non ti regala niente nessuno!».

Può anticiparci qualcosa in merito alla prossima edizione di Amici pronta a partire tra qualche mese?
R:«No, sorpresa!».

(ph credits: 'Alessandra Celentano' Facebook)

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