Giornata internazionale Pace, Lomuti (M5S): "Occorrenza che ci ricorda elemento essenziale vita umana"

ROMA - "Il 21 settembre è la giornata internazionale della Pace. E' un’occorrenza importante per ricordarci uno degli elementi essenziali della vita umana, è una occasione per condividere la comprensione che la Pace è un argomento speciale, una cosa straordinaria senza la quale il progresso umano non è possibile. Questa giornata deve essere motivo per dare spazio a quelle voci che ci rammentano che la vita può e deve essere vissuta con armonia, dignità e convivenza civile". Così in una nota il senatore Arnaldo Lomuti Commissione Giustizia.

"Tanti accadimenti - prosegue Lomuti - ci distraggono ogni giorno, ma non dovremmo mai essere distratti dal bisogno di vivere in Pace. Circa 10mila i bambini ogni anno vengono uccisi o mutilati a causa di bombardamenti, mentre si stima che almeno 100mila neonati perdano la vita ogni anno per cause dirette e indirette delle guerre, come malattie e malnutrizione. Le spese militari mondiali hanno raggiunto i 1.700 miliardi di euro, soldi che vengono spesi per alimentare conflitti, scatenare guerre e sviluppare armi che possano distruggere, in modo efficiente, per distruggere cosa? Esseri umani. 

Quanto denaro invece viene speso per la pace? Molto poco. Dobbiamo utilizzare le nostre risorse, la nostra intelligenza, e la bontà del nostro cuore per portare avanti la pace, per lavorare per la pace. Questa non è soltanto una convinzione ma è un obiettivo che possiamo perseguire. La pace è l’unica battaglia che meriti di essere combattuta, per cui impegnarsi, non è una utopia, non è impossibile, perchè lo stato d'animo delle persone è predisposta alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia, alla libertà. 

La Pace è una necessità di ogni singola persona è la cosa migliore per rappresentare la nostra vita, per questo dobbiamo continuare ad alimentare il desiderio e l’impegno per la Pace. la soluzione non è nella rabbia, la violenza non sconfigge la violenza, la pace non si può conquistare con la forza delle armi, la guerra non è un esempio di civiltà, abbiamo perso la cognizione di chi siamo, non possiamo dimenticarci che siamo esseri umani e che tutti desiderano vivere felici, liberi, sereni, rispettati. Ora più che mai è il momento di parlare di questi argomenti, di mettere questo tema al centro delle nostre azioni, proporre e favorire iniziative legislative in favore dei temi della pace e della dignità umana, affinché diventino prospettive. 

Sostenere proposte e programmi che contribuiscano a creare una vera “Cultura della pace” in ambito istituzionale, educativo e culturale, favorendo percorsi di crescita personale e di scambio civile per una cittadinanza consapevole e favorire iniziative di diffusione dei temi della pace e della dignità umana in collaborazione con istituzioni e organismi della società civile. Esiste la necessità di un'idea rinnovata che assicuri la pace e la giustizia tra le Nazioni, che rilanci il ruolo della comunità, basata sulle necessità di ogni singola persona e su un nuovo modello di prosperità. Il ripudio della guerra è un valore sacro e uno dei pilastri portanti della nostra Repubblica. 

Ripudiare la guerra significa eliminarla dalle nostre coscienze, ma anche rifiutarsi di entrare in vecchi e nuovi conflitti, liberare il nostro Paese dalle servitù militari, ridurre drasticamente la produzione e l’esportazione di armi, ridurre i costi delle forze armate riconvertendoli in uso civile e sociale. Il soggetto della pace è spesso tenuto sullo sfondo, come un sogno lontano, può essere invece un impegno reale, individuale e collettivo, che può essere portato alla luce e favorito dalle istituzioni, è il collante che rende ogni politica applicabile ed efficace. I temi della pace e della dignità umana sono essenziali. 

Dobbiamo costruire ‘percorsi di sensibilizzazione alla pace’ nel mondo dell’educazione, nella società, nelle istituzioni, per portare l’individuo di nuovo al centro della conversazione politica e civile. Ognuno di noi può dare un contributo a ogni livello della società per una evoluzione pacifica del mondo, vi è questa possibilità, questo obiettivo da raggiungere. Ecco allora a chi si domanda ‘la pace se c’è e come perseguirla’, la nostra risposta deve essere: possiamo perseguirla. Non è un sogno, non è un’utopia, abbiamo di fronte a noi l’esempio di paesi che sono stati in guerra fra di loro e che dopo essersi reciprocamente distrutti, sono stati capaci di mettersi insieme e di gestire insieme il loro avvenire nella libertà e nei rapporti pacifici gli uni con gli altri, con un grande sforzo culturale, etico, politico, diplomatico in modo da riverberare sul resto del mondo le loro idealità, non più utopie", conclude Lomuti.
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