BARI - Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con tre astensioni tra cui quella del presidente Emiliano, la mozione che ha per oggetto l’applicazione dell'ecotassa maggiorata per gli scarti e i sovvalli di impianti di selezione automatica, di cui è prima firmataria la consigliera del M5S Grazia Di Bari.
Con la mozione approvata si impegna la Giunta regionale, di estendere gli effetti della decisione del Consiglio di Stato a tutti i Comuni ai quali è stata applicata l'aliquota massima per gli scarti e i sovvalli di impianti di selezione automatica smaltiti in discarica, la differenza tra quanto versato e la minor aliquota, laddove sussistano le medesime condizioni che si sono verificate presso i comuni ricorrenti, in particolare qualora si evidenzi che le operazioni cui sono sottoposti i rifiuti rispondono alle finalità di riduzione e di recupero dei rifiuti volute dalla norma statale.
Il fine della mozione è di evitare la disparità di trattamento tra i vari comuni pugliesi, considerato che della decisione del Consiglio di Stato potranno beneficiare solo i 92 Comuni del Salento che si erano opposti nel 2014 alla determinazione regionale di applicare la misura massima dell'ecotassa, pari a 25 curo, per ogni tonnellata di rifiuto conferito in discarica residuale al trattamento di biostabilizzazione e selezione automatica a tutti i Comuni che non avessero raggiunto elevate percentuali di raccolta differenziata, nonostante la disciplina nazionale in materia (art 3, comma 40, della I. 549/1995) stabilisca che gli scarti e i sovvalli degli impianti di selezione automatica, riciclaggio e compostaggio, in quanto residui non più riutilizzabili, sono conferiti in discarica beneficiando dell'aliquota del tributo ridotta al 20 per cento, indipendentemente dalle modalità di raccolta dei rifiuti sottoposti a tali processi.
I lavori del Consiglio regionale sono stati aggiornati alla seduta di martedì 28 gennaio.
Con la mozione approvata si impegna la Giunta regionale, di estendere gli effetti della decisione del Consiglio di Stato a tutti i Comuni ai quali è stata applicata l'aliquota massima per gli scarti e i sovvalli di impianti di selezione automatica smaltiti in discarica, la differenza tra quanto versato e la minor aliquota, laddove sussistano le medesime condizioni che si sono verificate presso i comuni ricorrenti, in particolare qualora si evidenzi che le operazioni cui sono sottoposti i rifiuti rispondono alle finalità di riduzione e di recupero dei rifiuti volute dalla norma statale.
Il fine della mozione è di evitare la disparità di trattamento tra i vari comuni pugliesi, considerato che della decisione del Consiglio di Stato potranno beneficiare solo i 92 Comuni del Salento che si erano opposti nel 2014 alla determinazione regionale di applicare la misura massima dell'ecotassa, pari a 25 curo, per ogni tonnellata di rifiuto conferito in discarica residuale al trattamento di biostabilizzazione e selezione automatica a tutti i Comuni che non avessero raggiunto elevate percentuali di raccolta differenziata, nonostante la disciplina nazionale in materia (art 3, comma 40, della I. 549/1995) stabilisca che gli scarti e i sovvalli degli impianti di selezione automatica, riciclaggio e compostaggio, in quanto residui non più riutilizzabili, sono conferiti in discarica beneficiando dell'aliquota del tributo ridotta al 20 per cento, indipendentemente dalle modalità di raccolta dei rifiuti sottoposti a tali processi.
I lavori del Consiglio regionale sono stati aggiornati alla seduta di martedì 28 gennaio.
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