Test rapidi Covid, arriva l'ok dell'Ue

BRUXELLES — Gli Stati membri dell’Ue dovrebbero utilizzare test rapidi antigenici “quando la disponibilità di test real-time Pcr”, i tamponi, è “limitata”, per testare “individui con sintomi compatibili con la Covid-19” laddove “la percentuale di positivi» sul totale dei test effettuati è «elevata o molto elevata, per esempio maggiore o uguale al 10%”: a consigliarlo la Commissione Europea, in una raccomandazione sull’uso dei test rapidi per la diagnosi del contagio da coronavirus Sars-CoV-2.

I test rapidi andrebbero usati anche “nel contesto del tracciamento dei contatti”, a prescindere dalla presenza di sintomi, e anche per l’accettazione nelle strutture ospedaliere o assistenziali, nonché per testare il personale sanitario, se scarseggiano i tamponi o gestirli diventa impossibile, in contesti di alta prevalenza.

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