Simone Weil e l’apertura all’altro meno fortunato

di Grazia Stella Elia - È uscito di recente, con Levante editori di Bari, nella collana Ethos, il volume “Simone Weil – Un pensiero accogliente”, un libro a carattere filosofico, tutto imperniato sul pensiero della filosofa francese, morta giovanissima nel 1943. L’autore è il prof. Biagio di Iasio, noto studioso di Manfredonia, non nuovo a studi incentrati su donne importanti e non sempre ‘allineate’.

Un viaggio certamente non facile quello che in questo libro compie l’autore, il quale ha inteso entrare nelle pieghe degli scritti della pensatrice francese, definita da Alfonso Berardinelli “il più grande filosofo del Novecento”.

Vissuta nel ventennio fra le due guerre mondiali, questa donna francese ha scritto articoli e saggi, diari e aforismi profondamente connessi con gli eventi della sua vita e del suo tempo e le sue riflessioni politiche non escludono l’esperienza religiosa.

Il suo pensiero filosofico è in una via di mezzo tra Platone e Marx, tra la cultura greca e un cristianesimo capace di affascinare molti cristiani, nonostante ella rifiuti la Chiesa. La scrittura era per lei quasi una forma di preghiera, in quanto intendeva scrivere “in spirito di verità”, cioè avendo sempre come scopo la verità. Sì, perché per la Weil il concetto di verità comprendeva anche “la bellezza, la virtù e ogni sorta di bene”.

Un tempo, quello della sua vita, coinciso con un periodo tra i più drammatici della storia d’Europa (conflitti mondiali, stalinismo, fascismo e nazismo). Un tempo da lei pienamente vissuto e partecipato. Anche l’esilio in America e in Inghilterra dovette patire, perché ritenuta ebrea come i suoi genitori.

Il lavoro dell’autore mira a rifare, attraverso l’attenta lettura dei suoi testi, il tortuoso cammino della Weil, per raccontarlo ai lettori, cogliendone l’originalità del pensiero. In effetti il di Iasio va anche oltre, entrando nei meandri dei concetti della giovane filosofa, che si rivela cristiana ignorando di esserlo. Accade così che una materia quasi tutta filosofica si trasformi, sotto la penna dell’autore, in un interessante racconto della vita di una pensatrice che precorre i tempi. Sul filo della filosofia, infatti, chi legge scorre le pagine piacevolmente, poiché tutto procede a mo’ di intenso, accattivante racconto.

Uno dei temi più essenziali è quello dell’accoglienza, l’apertura all’altro meno fortunato. Le sue idee non nascevano dal nulla, né mai erano disgiunte dalla concretezza. Volle lavorare in fabbrica accanto agli operai, per toccare con mano e saggiarne la condizione e sperimentò la guerra unendosi come volontaria agli anti franchisti. Altre esperienze si aggiunsero a queste. Ne dedusse che l’elemento basilare della storia è la “forza”, da cui si sentiva ben lontana, poiché considerava deleteria la violenza.

Come vuole il cristianesimo, la Weil ritiene che non va cercato un rimedio contro la sofferenza, che va usata, invece, come redenzione. L’atto del soffrire è secondo la filosofa (e la dottrina cattolica) “impiego sovrannaturale della sofferenza”, in quanto “l’uomo giusto sa che la giustizia è fatta di obblighi e di doveri prima che di diritti: fatta di relazione diretta tra un io e un tu che si ritrovano eguali in un atto d’amore”.

Un’altra idea fondamentale, oggi ancora attuale della pensatrice francese, è quella della soppressione dei partiti politici, che determinano “un male senza mezze misure”.

In sostanza, aveva un’anima inconsapevolmente cristiana la Weil, continuamente protesa all’accoglienza, all’amore verso gli umili, gli emarginati, i dimenticati e va sottolineata la sua deriva mistica, che la rende affine ai grandi mistici medievali e vicina a grandi scrittori come Dostoevskij, Kierkegaard e Pareyson.

Il merito di Biagio di Iasio? Aver raccontato così, in maniera piacevole e profonda, l’itinerario biografico e filosofico di una donna che, vissuta poco, ha dato tanto con il suo pensiero di amore e di concreta carità, praticando la sua vita, nonostante la sua fragilità, da donna forte e battagliera.

Chi avrà tra le mani questo libro potrà uscirne dalla lettura con qualcosa in più, con un arricchimento interiore che induce a riflettere, a meditare su problematiche della vita e dell’anima.                  


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