San Severo, assegnato il XV Premio Giornalistico ‘Maria Grazia Cutuli’

di VITTORIO POLITO - Il 15 ottobre,  nel grande Auditorium del Polo Tecnologico ITIS “Minuziano  Di Sangro  Alberti”  di San Severo (FG), si è svolta  la XV edizione del Premio Giornalistico Nazionale “Maria Grazia Cutuli”, istituito  dal Centro Culturale “L. Einaudi”, presieduto dal comm. Rosa Nicoletta Tomasone, nel gennaio 2002. Quest’ anno è stato organizzato con la collaborazione del Polo Tecnologico “Minuziano Alberti Di Sangro”, grazie alla disponibilità del dirigente scolastico prof. Vincenzo Campagna e dei suoi collaboratori.

Si è svolto in due momenti: la mattina vi è stato l’incontro degli studenti dell’ITIS, ITE e del Pestalozzi con il giornalista Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef per l’Italia ed il pomeriggio il Convegno su “Diritti e Pace, due facce della stessa medaglia”, con la partecipazione dei giornalisti: Hafez Haidar, candidato al Nobel per la Pace, Andrea Iacomini e Flavio Mucciante dei Gr1, 2, 3. Presente altresì il Direttore del TG2 Ida Colucci.

L’edizione 2016 aveva come tema la PACE. Negli anni il Premio si è fregiato dei più alti riconoscimenti: dalla Presidenza della Repubblica ha ricevuto Targa e Medaglia d’Argento, l’Alto Patronato e l’Adesione del Presidente della Repubblica con Sua Medaglia di Rappresentanza. Ha avuto il Patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, della Regione Sicilia e, quest’anno, della Regione Puglia Assessorato all’Industria Turistica e Culturale e dell’UNICEF.

Il Premio è annoverato tra quelli più prestigiosi d’Italia, inserito nella Giornata della Stampa e dell’Informazione e nelle Pubblicazioni del Quirinale.

Fino a qualche anno fa hanno presenziato i genitori di Maria Grazia Cutuli, ora entrambi scomparsi.
La giornalista siciliana fu uccisa nel 2001 in Afghanistan in un agguato teso vicino Kabul. L’inviato del Corriere della Sera stava inoltrando in quei giorni precisi resoconti al giornale su un deposito di gas nervino rinvenuto in una base abbandonata dai terroristi di AL QAEDA. Nel processo che vi è stato in Afghanistan sono stati condannati alla pena capitale tre individui. La famiglia Cutili si è sempre dimostrata contraria alla pena di morte.

Il PREMIO Giornalistico “Per non dimenticare e per costruire la Pace”, mira alla difesa dell’informazione come condizione di libertà e di democrazia; alla difesa dei diritti e della dignità della persona.

Per i primi dieci anni è stato assegnato esclusivamente a “l’inviato speciale”, in seguito si è rivolto ai giornalisti impegnati nella “corretta” comunicazione dei problemi del mondo e della realtà complessa in cui viviamo e che incidono, con l’ausilio dei loro format nella difesa dei diritti degli ultimi.  Al “dovere della memoria” fa eco l’impegno ad essere COSTRUTTORI DI PACE.

La mattinata del 15 ottobre dopo i saluti del Dirigente scolastico e della Presidente del Centro, il giornalista Andrea Iacomini, partendo dal suo libro “Il giorno dopo”, ha parlato delle sue missioni nei Paesi dilaniati dalla guerra, soffermandosi su Siria ed Aleppo: ha illustrato problematiche che affliggono tanta parte dell’umanità e soprattutto ha evidenziato le condizioni inumane in cui vivono centinaia di migliaia di bambini. Gli studenti si sono distinti per la grande diligenza dimostrata, per l’interesse verso le problematiche e per il dibattito che hanno animato.

Nel pomeriggio un Auditorium gremito, attento e qualificato, dopo gli interventi di rito, ha ascoltato la presidente Tomasone tracciare un commosso ricordo della Cutili.  Poi, sempre la professoressa, ha salutato le numerose Associazioni giunte da Lecce, Bari e dai paesi vicini, nonché i concittadini ed i soci.  Rivolgendosi ai giornalisti ha espresso loro gratitudine per essere venuti in una città, San Severo che, grazie a loro, da quindici anni si è posta al centro del dibattito nazionale ed internazionale, divenendo un punto di riferimento nel mondo dell’informazione e della stampa. A questo punto ci sembra doveroso riportare integralmente la prima parte dell’intervento che la professoressa Tomasone, con voce sinceramente emozionata ma decisa nella sua accorata partecipazione, ha svolto: “Il PREMIO 2016 si celebra in un momento in cui siamo assediati dalle guerre, dai massacri, dalle macerie; davanti ai nostri occhi scorrono immagini raccapriccianti di violenze perpetrate sui bambini (penso alle spose bambine, ai ragazzi bomba)… Vorremmo fare un manifesto che sintetizzi il nostro disappunto e il grido di Papa Francesco che implora un sussulto di umanità, con due parole da gridare forte SITIO PACIS.

Viviamo un dramma collettivo, giovani e meno giovani, ci addentriamo giorno dopo giorno nei meandri di un’Italia non solo mortificata e attonita, ma che si vede ‘rapinata’ della sua capacità di agire e reagire. Eppure, la civiltà millenaria dell’Italia, la cristianizzazione, l’umanesimo, a cui si aggrappano l’Europa e i popoli tutti, la solidarietà, l’accoglienza, la cultura… ne fanno ancora un ‘miraggio’. Lo affermo, perché lo vivo in questa mia stagione di viaggi tra culture e civiltà diverse, in città difficili protese in un Mediterraneo che ribolle di ansie ed aspettative.  Città ove pur convivono cristiani, musulmani, ebrei e induisti: penso a Melilla in Marocco ed alla situazione di Famagosta nell’isola di Cipro. Come presidente di questo Centro ormai noto a livello internazionale e come vice presidente della Rete di Cooperazione dell’Itinerario culturale europeo  “Le Vie di Carlo V”, con il segretario del Centro Domenico Vasciarelli  l’8 ottobre  a Lepanto abbiamo presenziato alla  commemorazione dei tanti innocenti caduti nella battaglia del 1571 ed abbiamo dato vita all’Itinerario internazionale “Sulle Rotte di Lepanto”, progetto che  segna una svolta dei Paesi del Mediterraneo “dallo scontro all’incontro”.

 Ci siamo riuniti per gettare le basi di un sogno: porre fine alle incomprensioni e promuovere il DIALOGO e la PACE, consapevoli di incamminarci con fatica sul sentiero di una identità che non è solo la nostra, per riallacciare i fili di una stessa grande storia che, in quelle terre lontane, riesce sempre a ritrovare le orme di un passato che ci appartiene e ci unisce.”
Con queste premesse era scontato che il Premio Cutili 2016 fosse dedicato alla PROMOZIONE DELLA PACE

Tra gli insigniti dell’edizione 2016 assume particolare rilevanza Hafez Haidar, candidato al Premio Nobel per la Pace. Insigne giornalista, poeta e romanziere, libanese per nascita ed italiano d’adozione, Hafez Haidar è docente di Lingua e Letteratura Araba presso l’Università degli Studi di Pavia. Considerato uno dei maggiori studiosi delle religioni a livello mondiale, ha scritto, curato e tradotto numerose opere ed è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti. Haidar è promotore ai massimi livelli del dialogo tra religioni e dell’integrazione culturale tra i popoli. Della sua vita ha fatto impegno primario quello di promuovere e favorire il dialogo tra il mondo cristiano e quello islamico: un’operosa convivenza per consolidare la Pace, sulla base dei principi posti a fondamento delle due culture e religioni. Hafez Haidar consegnerà la sua targa gemella, donata dal Centro “Einaudi”, al Premio Giornalistico da lui stesso presieduto in Libano e sarà per il Centro “Ambasciatore di pace nel mondo”.

Nel 70° anniversario  della istituzione dell’UNICEF (1946-2016) che opera  per la sopravvivenza, la protezione e lo sviluppo dei bambini e gli adolescenti di tutto il mondo, il Premio ad Andrea Iacomini, portavoce nazionale, assume un valore di testimone affidato nelle giuste mani: giornalista, esperto di cooperazione internazionale con una intensa attività  sui media e nelle scuole, con il suo romanzo “Il giorno dopo”, le sue testimonianze e le sue campagne contro le spose bambine, l’eccidio dei bambini, la malnutrizione…, la crisi alimentare, con le sue missioni, può annoverarsi tra “i testimoni del nostro tempo”.

Flavio Mucciante, altro premiato di bandiera, ha il grande merito di aver rimodulato i format del racconto di quelle realtà e di quei Paesi che sono fuori dai circuiti tradizionali, potendo vantare   esperienze significative e qualificanti come redattore di Radio Vaticana, poi passato al giornale “Avvenire”, all’agenzia Ansa e a numerosi periodici, con specifica competenza sull’informazione religiosa e sulla politica internazionale. È stato Direttore della Testata Giornale Radio, che include Gr1, Gr2 e Gr3, e Direttore di Radio1. A giugno 2016 Radio1 vince la seconda edizione del Premio "I Nostri Angeli", promosso da Unicef Italia nell’ambito del Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta: un riconoscimento alla testata giornalistica che più si è distinta nei temi legati alla tutela dell’infanzia nel mondo.

I premi di cui sopra si devono alle decisioni della Giuria composta, per il Centro Culturale “Luigi Einaudi”, dalla professoressa Tomasone, dal prof. Vasciarelli e dal Consiglio Direttivo; componenti sono anche la  giornalista Giorgiana Cristalli dell’Ansa di Roma, i premiati nelle precedenti edizioni che continuano a collaborare con il Centro e la prof.ssa Ottavia Iarocci che coordina le Scuole superiori: Presidente Onorario per il  2016 la giornalista della Rai Cecilia Rinaldini, premiata nel 2015.

Da questo Premio scaturisce un insegnamento profondo: chi vuol agire rettamente e secondo giustizia non può pensare solo a sé stesso, ma anche agli altri.

Vi è una frase crudelmente veritiera del Foscolo che così recita: ‘Una parte degli uomini opera senza pensare, l’altra parte pensa senza operare’.

A San Severo Rosa Tomasone, Domenico Vasciarelli e i loro collaboratori pensano e operano in simultaneità: servendosi solo di quella saggezza che non viene tanto dall’intelligenza - tanti intelligenti hanno rovinato il mondo! -, quanto dal cuore.

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