Yara: ancora perplessità sul silenzio stampa

di Roberta Calò
Dal silenzio alle multe, il breve passo della cronaca. Nel piccolo paese di Brembate di Sopra, sconvolto dalla scomparsa della piccola Yara Gambirasio, era stato chiesto il silenzio stampa in un primo comunicato dei genitori della ginnasta e in un secondo del sindaco per cercare di frenare la corsa di numerosi giornalisti che affollavano le strade con microfoni e telecamere alla ricerca dello scoop. La richiesta era stata accolta dagli organi mediatici che avevano abbandonato "il suolo comunale".
Nel pomeriggio del giorno 25 gennaio, secondo quanto riferisce l'Agi, un inviato della trasmissione "Pomeriggio sul Due", Vittorio Introcaso, è stato fermato da quattro vigili che hanno chiesto all'uomo i documenti e il tesserino professionale e gli hanno consegnato una multa di ben 500 euro. Senza che fosse reso noto, il sindaco il 19 Gennaio aveva firmato un'ordinanza per cui era prevista una sanzione pecuniaria a cui avesse effettuato rilevazioni "fotografiche o filmiche nelle strutture pubbliche di proprietà comunale".
Dall'eccessiva invasività degli organi di stampa che si era cercato di mediare seguendo da lontano e con modalità alternative, si è passati ora a dover chiedere il permesso per poter svolgere la propria attività liberamente.
Questo è di sicuro uno dei pochi e recenti casi di scomparsa, dopo quello di Sarah Scazzi, che si è rivestito di una notevole ridondanza mediatica rimbalzando da una trasmissione all'altra, da un giornale all'altro senza tregua; ma di sicuro è uno dei primi ad aver limitato la raccolta in loco di notizie da diffondere compatibilmente con l'etica di un giornalismo rispettoso e non invadente.

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