Bari: gestiva attività illecita di smaltimento di rifiuti ferrosi, sequestrata area di 1000 mq

BARI. I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Bari-San Paolo e del Nucleo Operativo Ecologico del capoluogo pugliese hanno sequestrato ad un uomo di 40 anni, di Bari-Carbonara, con precedenti, un'area di circa 1.000 metri quadrati posta nelle vicinanze di via Ponte, dove si svolgeva, senza alcuna autorizzazione, un'illecita attivita' di gestione di rifiuti speciali ferrosi, pericolosi e non. Sono stati trovati circa 100 quintali di materiale ferroso, pericoloso e non, parte del quale gia' lavorato (rame, motorini di avviamento, bobine, rifiuti elettrici ed elettronici, pezzi meccanici ed idraulici, batterie al piombo esauste, cavi elettrici di varie sezioni, trasformatori, lastre di coibentazione, lampioni).

Sequestrati, oltre a varia utensileria, anche due muletti, una pressa, una taglierina, varie bombole contenenti ossido acetilene per il taglio termico munite di carrello, alcune bombole gpl, una bilancia per la pesa del materiale, due fusti metallici adibiti alla combustione (in corso al momento dell'ingresso dei militari) del materiale plastico che avvolge i rifiuti ferrosi, un autocarro Fiat Iveco (che non era autorizzato al trasporto del materiale), 4 confezioni integre di guanti in dotazione al corpo dei vigili del fuoco ed alcuni documenti.

Il 40enne, gestore di fatto dell'attivita' illecita, e' il titolare di una societa' autorizzata al trasporto e raccolta di soli rifiuti non pericolosi con sede legale in un luogo diverso da quello del controllo e dovra' rispondere, oltre che di illecita gestione di rifiuti speciali ferrosi pericolosi e non in assenza delle autorizzazioni previste (sia per il sito sia per i mezzi di trasporto utilizzati), anche dei reati ambientali di discarica non autorizzata di rifiuti speciali pericolosi e non, immissione abusiva nella rete fognaria di scarichi derivanti da processo di lavorazione e immissione abusiva in atmosfera di fumi scaturenti da combustione di materiale plastico e ligneo, nonche' del reato di ricettazione, se i militari riusciranno a dimostrare che la provenienza del materiale e' illegale.

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