Monti: non resterò dopo il 2013

BRUXELLES. "Escludo di considerare una esperienza di governo, per quanto mi riguarda, che vada oltre la scadenza delle prossime elezioni. Naturalmente sono, e resterò anche dopo di allora, membro del Parlamento in quanto senatore a vita". Lo ha detto il premier Mario Monti rispondendo ad una domanda al termine dell'Ecofin. Se nel novembre scorso ciò che questo governo doveva fare aveva un peso rilevante sull'andamento dello spread o sulla volontà di fare investimenti industriali in Italia, man mano che ci si avvicina al 2013 diventa predominante il giudizio che i mercati danno a ciò che sarà la capacità di governance dell'Italia. E' questo, in sintesi, il ragionamento di Mario Monti sull'andamento negativo dello spread. "Questo - ha detto - viene determinato anche da quelle riforme che, finita questa breve esperienza (di governo, ndr), hanno un peso maggiore rispetto a novembre quando gli occhi dei mercati erano tutti su ciò che avrebbe potuto fare questo governo. Quando saremo a gennaio - ha concluso Monti - sarà quasi irrilevante cosa potrà fare il governo diventando di peso predominante l'altro aspetto".

"Fra le novità su cui si lavorerà da settembre c'é l'intervento diretto dell'Esm nella ricapitalizzazione delle banche". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti, nella conferenza a conclusione dell'Ecofin.

MONTI: ARDITO DIRE ITALIA NON AVRA' BISOGNO AIUTI - Il premier Mario Monti continua a ritenere che l'Italia non avrà bisogno di fare ricorso allo scudo anti-spread ma ritiene che sarebbe "ardito" escluderlo di sicuro per il futuro. "Sarebbe ardito dire l'Italia non avrà mai bisogno di questo o di quel fondo.

Il principio della prudenza induce a non dirlo", ha aggiunto. L'Italia potrebbe avere bisogno di "un sostegno temporaneo con acquisti su mercato secondario e primario di titoli" per "contenere "le fluttuazioni degli spread" e non un aiuto per sanare "gli squilibri" e pagare gli stipendi degli impiegati pubblici "come in Grecia". Lo afferma il premier Mario Monti.

FMI: ITALIA VULNERABILE NONOSTANTE SFORZI MONTI - L'Italia rimane ''vulnerabile'' alla crisi dell'Euro e potrebbe avere un effetto a catena a livello mondiale, malgrado gli ''enormi sforzi'' compiuti dal presidente del Consiglio Mario Monti. Lo afferma il Fondo monetario internazionale che prevede una ripresa solo dal prossimo anno, con il rialzo delle esportazioni anche se il tasso di crescita continuera' a rimanere indietro rispetto al resto dell'Eurozona senza riforme importanti.

Il Fondo, nel rapporto annuale, sottolinea inoltre che le banche italiane sono stabili pur facendo ancora troppo affidamento sulla liquidita' fornita dalla Bce e i creditori che stanno diventando troppo esposti al rischio sul debito sovrano e all'aumento dei tassi di prestito.''Le autorita' hanno avviato un ambizioso programma per garantire la sostenibilita' e promuovere la crescita - si legge nel rapporto -. Nonostante questi sforzi forti, l'Italia resta vulnerabile al contagio della crisi dell'area dell'euro, con conseguenze di ricaduta per l'intera area e il resto del mondo.'' Il rapporto sottolinea anche l'importanza di mantenere lo slancio per le riforme con il costante appoggio pubblico di cui gode Monti, la cui popolarita', prosegue il Fondo e' un po' calata, pur restando relativamente alta, a causa dei tagli imposti dall'austerity.

''La chiave - spiega l'Fmi - sara' nel modo in cui saranno attuate le riforme. Nella misura in cui il sostegno pubblico si indebolira' allora tutto cio' diventera' piu' difficile. Il sostegno pubblico c'e' ancotra ed e' importante che resti''.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto