Sanità: impugnato Piano rientro Puglia

BARI. Nuova tegola per la giunta regionale pugliese. Il consiglio dei ministri ha deliberato l'impugnativa dinanzi alla Corte costituzionale della legge di assestamento e prima variazione al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2012 della Puglia.
Lo annuncia palazzo Chigi spiegando che la legge "contiene disposizioni in contrasto con il piano di rientro dal disavanzo sanitario e con i principi in materia di ordinamento della finanza pubblica e, pertanto, viola l'art.117, comma 3, della Costituzione".

CASSANO: NUOVE ASSUNZIONI NELLA SANITA', GUAI IN VISTA - Riduzione dei trasferimenti per il «tesoretto» di riserva e taglio dei fondi al personale: tutto condito da un ritardo insopportabile per la preparazione delle piante organiche e da un'approvazione – delle stesse – su cui pende un enorme punto interrogativo. Senza sosta va avanti la tragedia della sanità pugliese, con denunce, proteste. Brucia soprattutto la mancata concertazione con le associazioni di categoria di medici e infermieri, le rappresentanze sindacali e sociali, i sindaci: per un risultato finale che è più di un fallimento. L'esempio drammatico riguarda proprio l'Asl di Bari, una delle più grandi d'Italia: rispetto alla bozza di piante organiche, ora a conti fatti, dovrà fare a meno di poco più di 650 persone. Tutto ampiamente annunciato, ma altrettanto ampiamente sottaciuto dalla Regione, che solo nelle ultime ore ha ufficializzato, perché “costretta” dai tecnici del Ministero, le indicazioni al ribasso riducendo di poco più di 21 milioni la spesa prevista che passa da
566 a 545 milioni di euro, rinunciando ad una parte del personale previsto.
L'ennesimo pasticcio è così servito. Con la tragedia che d'ora in avanti si vivrà nei Cup, centro nevralgici per le attività degli ospedali e degli ambulatori, sottoposti a tagli drastici.
Così il vicecapogruppo, Massimo Cassano (Pdl).

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