Schittulli denuncia: mancano anestesisti al Giovanni XXIII

BARI - “Quello che sta accadendo all’unico Ospedale Pediatrico pugliese, Papa Giovanni XXIII, si racchiude in una sola parola: VERGOGNA!". E' quanto dichiara il candidato alla presidenza della Regione Puglia per il centro-destra, Francesco Schittulli

Il più importante centro - prosegue - per la cura dei bambini della Puglia è costretto a ridurre drasticamente le giornate di sala operatoria per mancanza di anestesisti. O meglio per l’incapacità e la sciatteria di una Regione che non è in grado neppure di far funzionare le eccellenze della Sanità pugliese figuriamoci le strutture ordinarie!

Al Pediatrico di Bari ci sono da settembre scorso solo tre anestesisti pediatri di sala operatoria che, dopo mesi di turni massacranti e impossibilità di assentarsi, hanno gettato la spugna! Non possono più fare turni massacranti con il rischio di mettere a repentaglio la qualità della loro prestazione professionale.

Questo concretamente significa che se oggi dei genitori portassero il loro bambino per un intervento ordinario sarebbero costretti ad aspettare anche più di un anno. Appunto, una VERGOGNA che si aggiunge a quella avvenuta poco più di un mese fa quando un bambino di quattro mesi è stato trasportato d’urgenza a Roma per la mancanza di infermieri perfusionisti specializzati. O meglio al Pediatrico ce ne erano solo due e uno era ammalato. Anche in quell’occasione fu l’infermiere  in servizio, dopo tre giorni ininterrotti di turni, ad allertare la direzione sanitaria che fu costretta al trasferimento del piccolo.

Da quello che mi risulta - evidenzia Schittulli - non è stato l’unico caso. Ben tre bambini sarebbero stati, per la stessa patologia, trasferiti a Roma. Alle casse della sanità pugliese il trasferimento sarebbe costato oltre 120mila euro per ogni paziente.

E allora ancora una volta chiedo all’assessore regionale alla Sanità: non sarebbe stato più semplice trasferire anziché il bambino a Roma, trasferire di qualche centinaio di metri un infermiere dal Policlinico di Bari al Pediatrico? Così come, invece, che bloccare le sale operatorie pediatriche non sarebbe, nell’immediatezza e in attesa di nuove assunzioni o una migliore organizzazione, trasferire dal Policlinico qualche medico anestesista che possa rinforzare l’organico oggi di sole tre unità?

Una Politica Sanitaria che gestisce con questo disastro le eccellenze ospedaliere, lasciando che la carenza di organico metta seriamente a rischio la vita dei pazienti; che su un territorio così esteso come la Puglia ha previsto solo due distaccamenti di chirurgia pediatrica (a Foggia e a Casarano, per altro, con pochissimi posti letto), lasciando che i nostri piccoli ammalati vadano a curarsi fuori Regione per non dover attendere anche un anno prima di un intervento ordinario; che non riesce nell’ambito dello stesso Policlinico, l’ospedale più grande della Puglia, a organizzare il suo personale in modo da poter comunque garantire i servizi ospedalieri essenziali è una Politica Sanitaria fallimentare. Oggi stesso dovrebbe essere mandata a casa! I pugliesi dovranno solo pazientare altri due mesi. Un altro modello di Sanità esiste: più efficiente, più organizzato e più umano, ma soprattutto meno politicizzato! So che esiste perché da una vita lo auspico e lo promuovo, lì dove quotidianamente sono chiamato a operare. Nella concretezza dei fatti e non delle parole e delle promesse”, conclude Schittulli.

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