Puglia: aumenta il consumo di suolo

di DONATO FORENZA - A Montecitorio, recentemente, si è svolta la presentazione del Rapporto del Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambiente (SNPA) dell’anno 2017, sul tema del consumo di suolo in Italia. Ha introdotto i lavori Claudio Campobasso (Direttore del Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia), al quale hanno fatto seguito Laura Puppato (Commissione Ambiente Senato), Mario Catania (Presidente Commissione inchiesta contraffazione Camera) e Massimo De Rosa (Commissione Ambiente Camera). La presentazione del Rapporto è stato effettuato da ISPRA che, per il 2017, ha scelto la collaborazione di ARPA Piemonte, ARPA Emilia Romagna, ARPA Puglia e ARPA Veneto.

Dalle istituzioni e dal settore scientifico, è stata sottolineata la valenza polisemica e strategica del Rapporto curato dal SNPA. Il disegno di legge “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”, approvato dalla Camera dei Deputati, è da oltre un anno in esame presso il Senato. I numerosi dati raccolti, sono stati monitorati ed elaborati a livello nazionale, regionale e comunale, a cura del SNPA e ISPRA, in sinergia con le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente e delle Province Autonome. Per quanto concerne i dati sulla Puglia, è emerso, in sintesi, che la Puglia è una regione che consuma molto suolo.

Nell’arco temporale novembre 2015 - maggio 2016, (stante la crisi economica), la Puglia ha eroso 414 ettari di suolo, pari a 1 mq ogni 5 secondi, cioè 720 mq /ora. Tale consumo di territorio si è verificato maggiormente in alcune zone costiere. I territori che presentano una rilevante percentuale di suolo eroso sono Bari e Modugno, con oltre il 40% in totale, e con tassi di incremento annuale stimati con +8,6% per Bari e +3,8% per Modugno.

In Puglia l’indice di consumo di suolo relativo al 2016 è circa l’8%, superiore al valor medio italiano di 7,6%, ed è situata al secondo posto del Sud, dopo la Campania. Nella penisola salentina sono presenti municipi caratterizzati dal 20% di suolo consumato in relazione ai valori dell’intero territorio; vanno segnalati Castro (27%), Porto Cesareo (22%) e Gallipoli (20%), che rivestono peculiarità turistiche.

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