Anticorruzione: Governo battuto al voto segreto, scambio di accuse tra Lega e M5S

ROMA - Il Governo è stato battuto nell'Aula della Camera sul voto segreto di un emendamento al ddl anticorruzione. Il capogruppo M5S Francesco D'Uva ha chiesto la sospensione della seduta. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto e la maggioranza è andata sotto, con le opposizioni, Forza Italia in testa, che hanno esultato in Aula.

A M5s e Lega sono mancati oltre 100 voti, e si parla già di un nutrito gruppo di franchi tiratori: almeno 36, ma secondo il Pd sarebbero molti di più, visto che i dem hanno votato contro l'emendamento dell'ex grillino, ora nel Misto, Catello Vitiello, che affievolisce il reato di peculato, stessa linea tenuta dalla Lega fino a qualche giorno fa e poi stoppata dagli alleati pentastellati. L'Aula della Camera riprenderà l'esame del disegno di legge domani alle 11.

"Sono stati i 'fichiani' che hanno mandato un segnale. Cercano una scusa per non votare il decreto sicurezza" sottolinea Iezzi, puntando il dito sui parlamentari pentastellati vicini al Presidente della Camera come responsabili della sconfitta della maggioranza sul ddl anticorruzione.

Molto critico il capogruppo della Lega Riccardo Molinari arrivando a palazzo Chigi 'Non siamo stati noi". Sono risultati assenti al voto sull'emendamento 9 deputati della Lega (Basini, Bitonci, Cecchetti, Centemero, Fugatti, Legnaioli, Segnana, Tonelli e Zanotelli) e 9 del M5S (Alaimo, Bologna, Dall'Osso, Ficara, Penna, Perconti, Termini, Varrica, Zolezzi).

Salvini va su tutte le furie. "Voto in aula assolutamente sbagliato. La posizione della Lega la stabilisce il segretario. Il provvedimento arriverà alla fine come concordato dalla maggioranza". Così il segretario della Lega commentando il voto alla Camera sul ddl anticorruzione che ha visto la maggioranza battuta.

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