Liste di attesa, Zullo: "Centrosinistra cerca soluzioni politiche e non soluzioni sanitarie: si vergogni!"

BARI - Disgustato il presidente del gruppo regionale di Direzione Italia/Noi con l’Italia, Ignazio Zullo. La proposta di legge sulle liste di attesa del collega Fabiano Amati è sbagliata. Punta alla criminalizzazione tour court della classe medica che lavora nel pubblico, tant’è che all’interno dello stesso centrosinistra un altro collega, Paolo Pellegrino, ne ha presentata un’altra di segno completamente opposta.

Abbiamo sempre auspicato - prosegue la nota - che la discussione di entrambe avvenisse nella sede deputata: il Consiglio regionale, dove tutti, in primis il presidente Michele Emiliano (anche in qualità di assessore alla Sanità) è chiamato a schierarsi. Ma farlo significherebbe scontentare uno dei due alleati: o il renziano Amati o l’emiliano Pellegrino.

E così scopriamo, dai giornali e dalle tv, che un argomento tanto importante per i pugliesi, che quotidianamente vivono sulla propria pelle il problema delle lunghe liste d’attesa (problema per altro creato da questo centrosinistra) diventa oggetto di vertice di maggioranza trovare un accordo che non scontenti nessuno. Insomma, lo si fa diventare un problema di carattere politico e non più sanitario. Diventa più il bisogno di non perdere pezzi o di non essere “ricattati” in vista delle prossime campagne elettorali, piuttosto che risolvere il problema. Si dovrebbero vergognare! Assurdo che si pensi di mettersi a tavolino per trovare compromessi politici/utilitaristici su un problema che è il problema della Sanità pugliese.

Il problema delle liste di attesa, se davvero lo si vuol risolvere, passa da: nuove assunzioni, rimoludazione dei tetti di spesa per gli accreditati, l’aumento delle ore di lavoro per gli specialisti ambulatoriali interni alle Asl e autorizzando coloro che non riescono nei tempi stabiliti dalla propria prescrizione medica a ricevere una data consona e definita dal Servizio Sanitario Regionale, a chiedere al direttore generale della Asl di poter eseguire la prestazione in attività libero-professionale con medici della Asl, pagando il ticket se assoggettato o non pagandolo se esente.

Insomma, non servono nuove leggi, servono più medici, conoscere il Servizio Sanitario Regionale e applicare meglio le norme che già esistono. I conti politici questo centrosinistra li regoli altrove, non sulla pelle dei cittadini, conclude la nota.

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