Xylella, Lezzi: "Arriva decreto per i 300 mln, pronta soluzione per reimpianto"

ROMA - “La settimana prossima convocherò un incontro con gli agricoltori per continuare nel percorso di informazione confronto sulla Xylella, che ho già avviato nei mesi scorsi. Venerdì a Lecce saranno chiamati a partecipare anche le amministrazioni locali, a partire da Regione e Provincia. In quella occasione esporrò lo scheletro del decreto attuativo dei 300 milioni per il contrasto della Xylella che ho stanziato per il 2020 e 2021, predisposto insieme al sottosegretario all’Agricoltura Alessandra Pesce. Il primo obiettivo è dare una risposta concreta agli operatori del comparto olivicolo – sia piccoli e grandi che grandi produttori – che si trovano costretti ad eradicare gli ulivi per poi reimpiantare alberi, anche di diversa natura, attraverso quelle risorse che ho già destinato”
Lo afferma in una nota il ministro per il Sud Barbara Lezzi. 

“Sul fronte del reimpianto infatti, so che si registrano ancora delle difficoltà legate a un vulnus nel Decreto emergenze agricoltura. Si tratta di un passaggio di grande importanza non solo per ragioni paesaggistiche, ma perché il reimpianto preserva il territorio da rischi di dissesto idrogeologico, senza considerare che può aprire a un rilancio imprenditoriale. La soluzione comunque è a portata: il collega ministro Bonisoli mi ha informato che nelle prossime ore invierà al presidente della Regione Michele Emiliano una lettera nella quale gli chiede di mettersi a disposizione per modificare il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, nella parte che attiene alle competenze delle soprintendenze, in modo da semplificare le procedure per il reimpianto di alberi.

Sul contrasto alla Xylella stiamo facendo un lavoro importante: dopo i 30 milioni per interventi che ho finanziato per il 2019, e che hanno cominciato ad essere erogati, per il 2020 e 2021 è in arrivo una somma importante come non era mai stata stanziata dai precedenti governi. Anche sulle criticità tecnico-burocratiche, vogliamo risolvere e chiudere in fretta. Questi territori hanno subito già un abbandono prolungato che ha determinato un ulteriore peggioramento di una situazione già drammatica, altro tempo da perdere non ne abbiamo”.
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