C'era una volta Sergio Leone... L'omaggio di Roma

di VALTER CANNELLONI - ROMA - Nel trentennale della prematura scomparsa, avvenuta a soli 60 anni, Roma dedica a Sergio Leone, il suo regista più amato e popolare, una mostra retrospettiva curata dalla Cineteca di Bologna e dalla Cinèmateque Francaise.

Dalla gioventù trascorsa nel pittoresco quartiere di Trastevere all'ombra di papà Roberto Roberti, cineasta anche lui (e che Sergio volle omaggiare firmando con lo pseudonimo di Bob Robertson la regia di “Per un pugno di dollari”), passando per la lunga gavetta negli studi cinematografici di Cinecittà, fino ad arrivare all'opera prima, “Il colosso di Rodi” (1961).

Ma è con lo spaghetti-western che arriva la celebrità: mettendosi sulle tracce di Akira Kurosawa, e plasmando le sue conoscenze approfondite della cinematografia western americana (“in primis” John Ford) e le sue passioni letterarie e pittoriche (Omero - ”il più grande scrittore di western” secondo il regista - i fumetti, Goya, Degas e Hopper) Sergio Leone crea un nuovo stile che darà alla luce capolavori come “Per un pugno di dollari”, “Il buono, il brutto e il cattivo”, “Giù la testa” e “C'era una volta il West”.

Il tutto, operando come un artigiano intorno alla propria fucina: Leone, sul set, interviene su tutto. Dalla scenografia al trucco, dai costumi al sonoro: artigiano, sì, ma geniale...

E come non citare il Divin Maestro Ennio Morricone, che con le sue stratosferiche colonne sonore accompagna felicemente l'inebriato visitatore nelle diverse sale tematiche della mostra.

Particolarmente toccanti, nella rassegna, due fotografie che verrebbe voglia di portarsi a casa: quella che immortale il Maestro romano con l'insuperabile Charlie Chaplin, e il primo piano bellissimo con quell'altro grande genio della cinematografia italiana, Federico Fellini, sul set di “Amarcord”.

Nè mancano nella mostra le pistole e i fucili utilizzati da Clint Eastwood in “Per un pugno di dollari”, come pure gli elegantissimi costumi da sera indossati da Robert De Niro ed Elizabeth Mc Govern per l'indimenticabile scena del ballo in “C'era una volta in America”.

Una chicca per i cinefili: in un corridoio della mostra sono citate tutte le frasi celebri dei film di Leone, da “Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, l'uomo con la pistola è un uomo morto” a “Non mi fido di un uomo che porta cinta e bretelle, perchè è un uomo che non si fida neanche dei propri pantaloni”, per finire con “Cosa hai fatto in tutti questi anni, Noodles? Sono andato a dormire presto” di “C'era una volta in America” (film “tagliato” nelle sale cinematografiche americane per paura che con la sua durata annoiasse (?!) lo spettatore. 

Uno spazio è dedicato poi anche al tanto desiato “Leningrado”, il film (sicuramente un capolavoro) mai realizzato dal grande regista e di cui ci sono rimaste solo alcune bozze.

Per concludere, il grande scrittore giapponese Kazuo Ishiguro, premio Nobel per la letteratura nel 2017, ha affermato: “Non ho letto Tolkien o Martin, ma so tutto del cinema di Sergio Leone”.

Un complimento più bello al grande Maestro romano non lo si poteva inventare...

C'ERA UNA VOLTA SERGIO LEONE
Museo dell'Ara Pacis
Via di Ripetta, 180
Tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00
Ingresso euro 11
Tel. 060608
Fino al 3 maggio.
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