Coronavirus, Pellegrino (IC): "Autorità valutino il porte chiuse per Lecce-Atalanta". Guido: "Partita si giocherà"

LECCE - “Resto fermamente convinto della necessità di non alimentare alcun allarmismo, né caccia alle streghe. Anche perché la Regione Puglia e il presidente Emiliano stanno dando prova di un’ottima e costante gestione nell’emergenza coronavirus. Ma ritengo che in alcuni casi, quelli che non hanno un forte impatto nella vita quotidiana delle persone – infatti parliamo pur sempre di una partita di calcio - si possano e si debbano prendere le dovute precauzioni. Al fine di tutelare la salute e l’interesse di tutti. Sulla gara di Serie A Lecce-Atalanta in programma domenica prossima al Via Del Mare credo che si debba fare uno sforzo: far disputare l’incontro a porte chiuse evitando così l’arrivo di spettatori dalla Lombardia. Sarebbe, a mio avviso, la scelta più equilibrata per smorzare sul nascere le polemiche. Perché mi spaventano di più non tanto le polemiche della vigilia, quanto quelle del post partita, se giocata regolarmente alla presenza di pubblico. Qui a Lecce tutti i tifosi di ogni parte d’Italia saranno sempre i benvenuti, al netto delle rivalità sportive, ma in eccezionali situazioni come questa occorre agire con un pizzico di prudenza in più. Per tutte queste ragioni mi auguro che le autorità competenti e la Lega Calcio prendano le opportune decisioni valutando la possibilità di tenere vuoti gli spalti del Via del Mare”. Lo dichiara il presidente regionale di Italia in Comune e vice presidente della III Commissione Sanità, Paolo Pellegrino.

GUIDO: "PARTITA SI GIOCHERA'" - La partita Lecce – Atalanta si giocherà, nonostante a Bergamo i numero dei contagi sia salito a 72 e siano già morte 4 persone a causa del Coronavirus. Il Sindaco Salvemini ha fatto sapere che la decisione è stata presa dal Ministero dello Sport e quindi non rimane altro che prendere atto che anche questa volta se ne sia lavato le mani. Vuol far credere ai leccesi che non rientri nelle sue competenze vietare lo svolgimento dell’incontro, ma non è così. Il potere di ordinanza di cui lui forse non ha ancora preso coscienza e il suo ruolo di massima autorità sanitaria in città gli consentirebbero di emanare un provvedimento teso a vietare il match o, per lo meno, a imporre che si svolga a porte chiuse. Così come è avvenuto in tantissimi altri comuni italiani dove i sindaci hanno preso una posizione chiara ed inequivocabile nei confronti del virus, ponendo in essere ogni azione utile a prevenirne la diffusione sui propri territori.
L’atteggiamento di Salvemini, oltre che irresponsabile, appare incomprensibile: avere nello stadio e in giro per la città centinaia di tifosi provenienti da una delle aree più colpite del Paese mette in grave rischio tutti i cittadini leccesi, in particolar modo coloro che rientrano nelle categorie a rischio. Lo dichiara il consigliere comunale di Lecce Andrea Guido.

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