Angelo Ramunni continua a divulgare con ‘Informazione e Salute‘


LIVALCA - Sono ormai sei lustri che Angelo Ramunni da Conversano  pubblica il periodico d’informazione sanitaria «INFORMAZIONE E SALUTE» dispensando, con semplicità, notizie scientifiche nell’interesse esclusivo dei lettori-pazienti. Il medico Ramunni recentemente ha avuto la soddisfazione di vedere pubblicato sulla «Gazzetta del Mezzogiorno» un suo racconto, ispirato ad una storia vera, che ha visto come protagonista assoluta la sempre più bella cittadina conversanese. 

Molti sono i medici che si dedicano alla scrittura, ma Ramunni lo fa per raccontare un mondo che, ovviamente, non esiste più, ma i cui principi di solidarietà e fratellanza devono essere ricordati e tramandati affinchè le nuove generazioni  non restino ‘connesse’ solo con la tecnologia: pensate il grande Alessandro Manzoni era solito, con grande lungimiranza, ripetere “Non sempre quello che viene dopo è progresso”. Chiaramente, come in ogni frase, bisogna estrapolare la parte che fa riferimento alla ‘saggezza’ quotidiana. 

L’articolo di apertura del direttore Ramunni non poteva non occuparsi del ‘coronavirus’ che ha sconvolto e condizionato, in tutto il mondo, il tormentato inizio di questo 2020. Si è detto anche  troppo al riguardo e penso che il silenzio, in attesa di informazioni scientifiche, sia già una risposta.

Ora lascio ad altri il giudizio su un anno gemellare,2020, perché richiederebbe comparazioni  e interpretazioni che non sono ‘informazione’ pura, ma mi limito a dire che la nostra magnifica Puglia, nonostante alcune violazioni umane, si è confermata Terra benedetta da Dio e dagli uomini (La proverbiale infinita misericordia del Padreterno perdonerà questa mia licenza di gratitudine).

Sono in sintonia con Angelo Ramunni quando  da consumato scrittore più che da medico afferma : «…che la primavera 2020, in contrasto con quanto stava accadendo, mi è sembrata, quest’anno, più bella e splendente per cui riprendiamoci  la nostra vita da dove l’avevamo lasciata…».

Interessante l’articolo di Franco Macchia  dedicato all’omeopatia, che, nel fare il punto della situazione, con grande umiltà cerca di guidare il lettore verso quella ragione, cui spesso si arriva dopo aver sconfitto credenze che a volte, inutile negarlo, danno risultati spesso inaspettati, che non sono ‘miracoli’, ma casi buoni per la statistica.

A pagina  cinque la mia attenzione è stata ‘carpita’ non dal titolo ‘Occhio e coronavirus’, ma dalla firma Angelo Fantasia.  Vuoi vedere che si tratta di “Angioletto”, un ottimo giocatore di calcio, veloce, grintoso e affatto ‘debole’ come faceva presagire un fisico non proprio da ‘stallone’. Incredibile anche quando voglio evitare - attenzione non perché non piacevole, ma perché nel bene e nel male i ricordi ci fanno ‘appassire’ non poco e poi, noi,  ragazzi del ’68 siamo … - di rimembrare, il passato ritorna sempre.    Fantasia andava nella sezione A del glorioso, monumentale  liceo classico D. Morea, con gli amici Paolo Caterino e Pippo Lattanzio,  io nella B ( per chi sa i fatti la ‘vitamina’ B, era preferibile alla A).

In seguito ho instaurato  rapporti di lavoro con Matteo Fantasia, il padre di Angelo noto professore e politico - il suo libro «I racconti della prigionia» andrebbe letto a colazione e cena ogni giorno da genitori, figli e nipoti -, che mi era stato presentato da Oronzo Marangelli, che a sua volta mi fece conoscere Enzo Magistà. Voglio solo ricordare la carissima Tonia De Robertis, il capoclasse che mi scrisse, a nome dei compagni, nel periodo della vacanza forzata da ‘virus’: studentessa equilibrata che  mi aiutò  a comprendere come l’offeso  perdona sempre, l’offensore mai; mi preme precisare, inoltre, che  giustificare non è mai un dovere o un obbligo, ma libera scelta fatta da persone ‘superiori’  almeno per  quanto concerne la sensibilità.  Non posso non citare i vecchi e nuovi amici molesi, altra cittadina a me cara, tenuto conto che negli ultimi tempi ho instaurato un rapporto di mail con una compagna di classe dell’epoca, ma non sono in grado di ricostruire come sia avvenuto  il ‘ritrovarci’.  La signora in questione è Teresa  Avella, all’epoca da me frequentata solo in classe, dal momento che non ricordo di averla vista mai in ‘gruppo’  (anche vero che ieri come oggi sono sempre ‘impegnato’, per cui ero io che non frequentavo incontri e feste).  Un ‘angelo biondo’ molto educato, gentile, con cui ho scambiato solo qualche sorriso dal momento che stavamo  entrambi al primo banco.


Ho sposato una ragazza molto simile per caratteristiche fisiche e comportamentali a Teresa : premesso ciò, caro Angelo Ramunni, permettimi di affermare che con questa divagazione abbiamo pareggiato  la (presunta) cortesia che ti ho fatto ultimamente. Non mi dispiace vincere, anche se a volte mi accontento di impattare, evitando sempre e comunque di perdere.  Da quel fatidico ’68 ho fatto mio il credo: ogni impedimento è un giovamento. Piccola  ultima nota per Fantasia Angelo: ero presente al funerale di tuo padre e ho reso omaggio a te e le sorelle, ma mezzo secolo lascia il segno e, circondato da una folla enorme in Cattedrale, non ho potuto farmi ‘riconoscere’.  In amicizia ero convinto che uno sportivo del tuo livello si difendesse meglio dal passare del tempo, oltretutto per professione sai che anche… ‘l’occhio vuole la sua parte’ (chiaramente l’appunto del tempo  vale anche per me e a nulla vale ripetersi ‘ammazziamo il tempo’: il signor tempo con calma e pazienza, senza fretta, ammazza…tutti).

Molto interessante, spero non utopistico, l’articolo che ‘profetizza’ la realizzazione di un vaccino universale,  efficace verso tutti i tipi di virus influenzale (Certo bisognerà  vincere al riguardo il volere dei sempre citati ‘poteri forti’, che, nello specifico, si chiamano case farmaceutiche).

Come non condividere lo scritto in cui si parla del nuovo ruolo del medico di famiglia; il Medico di Medicina Generale e gli specialisti devono riscoprire una nuova alleanza, dove gli eroi  sono quelli che svolgono con passione e competenza il loro lavoro che non può  diventare  missione…solo  quando lo richiedono le circostanze o ‘fa comodo’ al ‘virus-capriccio’ del momento. Bravo direttore questo significa parlar chiaro, per la serie la chiarezza è una dote che va coltivata con la lettura e scrittura…possibilmente cartacea (…questa è una debolezza di chi scrive).

Ora dovrei citare Hans Georg Gadamer: «La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, aumenta invece di  diminuire», ma vi dico che per difenderci  dall’attacco di eventuali ‘virus’ dobbiamo mantenerci attivi intellettualmente e fisicamente.  Per fare ciò servono, oltre i  libri di carta di cui sopra, le palestre e il periodico della ‘salute’di Ramunni, in questo numero datato giugno 2020, ci consiglia il ‘Club 2000’ Sport & Wellness Center’, in via Salerno a Conversano.

Ora dovrei regalarvi una fugace digressione per comunicarvi quanto ‘aborrisca’ il termine ‘wellness’, ma mi limiterò a riferirvi quello che ho appreso, ma non ‘compreso’, dalla viva voce del leader degli attrezzi da ‘palestra’ nel mondo, Nerio Alessandri, anni fa.  In sostanza la parola ‘wellness’ è nata dall’unione di well (bene), being (creatura) e fitness (idoneità-buona salute), che significa migliorare la qualità della vita attraverso attività fisica e alimentazione.  Io mi chiedo ma la nostra parola ‘palestra’, dal greco ‘palaistra’, che si richiama al verbo ‘palaio’ ( io lotto)  non rendeva l’idea  ugualmente?  Io lotto giornalmente per la sopravvivenza, io lotto giornalmente per ritagliarmi del tempo libero, io lotto giornalmente contro la bilancia, io lotto giornalmente… certo se non diamo i numeri al ‘lotto’ noi  italiani (conversanesi in primis) non siamo…’sportivi’.  Amici alcune informazioni ci aiutano a vivere meglio, poi, senza dire niente all’Amico Angelo Ramunni vi ricordo che Twain affermava: «Per mantenerti in salute devi mangiare quello che  non vuoi, bere quello che non ti  piace e fare quello che preferiresti non fare» e, inoltre, riferendosi ai libri « Un classico è qualcosa che tutti vorrebbero aver letto e nessuno vuol leggere».  Perfetta parità, anche nel percorso salute-libri, fra Angelo e Gianni.

Un voto alto a chi, anni fa, ha chiamato il periodico «INFORMAZIONE E SALUTE» e non «INFORMATION AND HEALTH», certo era il secolo scorso ma aver pensato al  latino ‘informatio-nis’ (dare forma alla mente ‘informare’) e a ‘salus’ (radice salvus, integro,) significa aver spazzato via, con classe e dignità, future…’fake news’.

PRIMA FILA. Dottori Anselmo Luigi Ramunni, Franco Macchia, Angelo Coppola, Grazia Susca
SECONDA FILA: Dottori Rocco Birardi, Pietro Capitanio, Angelo Ramunni (Direttore), Isa Abbruzzese, Pietro Risplendente. 
Del gruppo storico di INFORMAZIONE E SALUTE fanno anche parte i dottori: Rosa La Selva, Vito Antonio Ramunni, Gianni Pepe, Antonio Rizzo.
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