Sanità, Cgil Cisl Uil: si gioca con la pelle dei lavoratori


ROMA - “Ci risiamo. L’associazione Nostra Famiglia gioca con la pelle dei Lavoratori”. In una lettera inviata al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, i Segretari generali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, (Ficco, Melissano, Vatinno) evidenziano che “malgrado l’analisi dei dati, confermi la posizione dei sindacati, cioè che il Contratto non va cambiato, l’associazione gioca a nascondino. I Lavoratori – aggiungono i sindacalisti – già in grande sofferenza dall’assenza del rinnovo contrattuale, fermo da 14 anni, assistono attoniti all’atteggiamento evasivo della Nostra Famiglia Puglia, che pur in presenza di una grande disponibilità a trovare soluzioni positive per i lavoratori, suonano sempre la stessa canzone: cambiamo il contratto. Come Segreterie Regionali, sosteniamo con forza la posizione assunta delle Segreterie Nazionali, riteniamo urgente che venga ritirata dal tavolo la decisione di modifica unilaterale del CCNL e ogni altra proposta che umilia e mortifica i diritti della Lavoratici e dei Lavoratori!!! Ricordiamo che le colleghe e i colleghi dipendenti della Associazione, grazie al dimostrato spirito di abnegazione, con grande professionalità, serietà e competenza, hanno consentito negli anni che il termine “eccellenza” abbia una declinazione nella completa accezione, senza che tutto questo venga riconosciuto dalla proprietà, tradendo così il rapporto sinallagmatico instaurato ab origine. Ci aspettiamo uno scatto d’orgoglio da parte della dirigenza da La Nostra Famiglia, orgoglio sulla capacità di fare impresa privata, anche se con i soldi pubblici, e orgoglio nel rispettare i dettami della dottrina sociale della Chiesa Cattolica: l’unicità dell’uomo. Come segreterie regionali, abbiamo sospeso ogni attività di protesta in rispetto del tavolo nazionale di confronto con l’associazione. Ribadiamo che, in assenza di riscontri positivi, riprenderanno in tutte le sedi della Regione Puglia tutte le forme di lotta e protesta in difesa dei diritti e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori”.
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